Politica

La presentazione leccese del ticket Gentile-Paolucci per affondare Emiliano

LECCE- La notizia che civatiani e dalemiani avevano stretto un accordo per ridimensionare il segretario regionale circolava già prima dell’ufficializzazione delle liste, ma adesso c’è la conferma. L’incontro di sabato con i militanti Pd alle 18:30, al President di Lecce, mette in luce l’esistenza del ticket Gentile-Paolucci: infatti, ci saranno solo loro due e Minerva.

Non sarà presente Michele Emiliano, i dalemiani preparano una rivincita post-congressuale, anche se avrebbero voluto sconfiggere con i voti il segretario. Il ticket, infatti, è nato per misurare la leadership: il sindaco uscente di Bari, che ha sentito subito puzza di bruciato, ha fatto un passo indietro forse anche per evitare questo scontro e non solo per lo sgarro di di Renzi, che lo aveva fatto retrocedere al secondo posto.

I renziani, anche dissidenti rispetto alla segreteria regionale, avrebbero stretto l’accordo anti Emiliano solo in caso di candidatura alle europee del segretario, adesso invece devono seguire la via dettata da Roma, ovvero spingere anche nel salento il ticket Pina Picierno – Gianni Pittella.

Nella riunione barese con i renziani salentini, il fedelissimo del premier, Luca Lotti, ha espresso preoccupazione per la lista Pd, debole su Bari e per il disimpegno di Emiliano e ha chiesto ai suoi di spingere con ogni mezzo la capolista. Intanto, i guai nel Pd regionale non sembrano finire. I conti sono in rosso e qualcuno punta il dito sui morosi. C’è chi include tra  i ritardatari nel pagamento delle quote al partito anche Teresa Bellanova e Loredana Capone: loro, però, smentiscono. “I debitori appaiono a saldo zero e gente come me  appare debitrice- tuona l’assessore allo Sviluppo Economico della regione Puglia – Non solo ho versato  e verso le mie quole al provinciale a suon di bonifici bancari, a differenza di tanti altri. Ma ho crediti verso il partito”.

Intanto, all’appello mancano 720 mila e 900 euro. Un grattacapo per la segreteria regionale a cui si aggiunge il  clamore suscitato dalla candidatura a  sostegno di Decaro,  della figlia di un boss, Esperanza Diomede.

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