LECCE- Dall’ergastolo inflitto in primo grado, all’assoluzione: sentenza ribaltata nel processo per l’omicidio di Italo Pinto, commesso 25 anni fa a Lecce. Gli imputati sono quattro: Giovanni De Tommasi, Mario Tornese, Massimo Mello e Fabrizio Bernardini. Tutti assolti per non aver commesso il fatto.
Era il 12 febbraio del 1987 e Pinto, ritenuto affiliato alla Scu, sparì. Il suo corpo non è mai stato ritrovato ma, quando Dario toma, ex braccio destro di De Tommasi, decise di collaborare con la giustizia, accusò proprio De Tommasi. Con l’operazione “Maciste 2” del 2009, 38 persone furono arrestate e, nelle indagini, c’era anche l’omicidio Pinto.
L’omicidio, stando alle indagini, sarebbe stato commissionato per affari di droga dall’allora boss Antonio Dodaro, corrispondente leccese del brindisino Pino Rogoli, fondatore della Scu.
Un altro collaboratore di giustizia, Donato Natali, fornì notizie sull’omicidio: stando al suo racconto, Bernardini, Mello ed un’altra persona avrebbero teso l’agguato a Pinto.
Ma le accuse nei confronti dei quattro imputati non hanno retto al secondo grado di giudizio