Cronaca

Il Tar condanna l’Università: “Deve pagare le spese legali agli studenti”

LECCE- A sanzionare definitivamente l’illegittimità del decreto rettorile di indizione delle elezioni studentesche e le buone ragioni dell’Associazione “Obiettivo Studenti” che, con l’assistenza dell’Avv. Pietro Quinto, aveva censurato il provvedimento di convocazione delle elezioni, è intervenuto il TAR Lecce.

Con sentenza pubblicata in questi giorni (Presidente Dr.ssa Moro,Estensore Dr. Palmieri) il TAR, pur prendendo atto della revoca dei provvedimenti impugnati, in accoglimento della richiesta dell’Avv. Quinto ha condannato l’Ateneo salentino al pagamento in favore dell’associazione ricorrente delle spese processuali liquidate in 1.500 euro oltre al rimborso del contributo unificato.

L’Avv. Quinto –di fronte alla pretesa dell’Avvocatura di una semplice pronunzia di cessazione della materia del contendere-ha evidenziato, che ragioni di giustizia ed equità imponevano al Giudice Amministrativo di non limitarsi a dichiarare una sopravvenuta carenza di interesse dell’associazione ricorrente per effetto dei nuovi atti emanati dall’Università in emenda di quelli impugnati, ma di valutare, in ogni caso, la illegittimità dei provvedimenti contestati si da poter addivenire ad una condanna alle spese di lite.

Ed infatti solo l’iniziativa giudiziaria dell’Associazione “Obiettivo Studenti” aveva recuperato la legittimità delle elezioni studentesche con il rispetto del termine dilatorio tra la pubblicazione del decreto rettorile e la data di svolgimento delle elezioni, originariamente previste per l’8 e 9 di aprile. Inoltre, solo a seguito del ricorso, erano state preventivamente regolate le modalità di espressione del voto con il nuovo sistema telematico. Ed è per questo che il 13 e 14 maggio le elezioni studentesche potranno svolgersi nel rispetto delle regole che garantiranno la libera partecipazione al voto dei 30.000 studenti dell’Ateneo salentino.

Condividendo tale impostazione, che è di giustizia processuale e dopo avere dichiarato la illegittimità dell’originario decreto rettorile per tutti i motivi dedotto in ricorso, il TAR ha condannato l’Amministrazione a rimborsare le spese e gli oneri anticipati di tasca propria dagli studenti, compreso il contributo unificato di 650 euro, per adire il giudice e ripristinare la legalità violata.

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