TARANTO- La proroga della cassa integrazione al terminal di Evergreen nel porto di Taranto riguarderà tutto il personale della società Taranto container terminal (Tct). Esclusi i dirigenti, andranno infatti in cassa, a rotazione, 538 unità sulle 541 complessive della società. Gli ammortizzatori sociali, in scadenza a maggio, dureranno sino alla fine del 2015.
Quasi due anni nei quali dovrebbero essere completate le nuove opere finalizzate a rilanciare l’operatività di Tct. Il ricorso alla cassa, infatti, è collegato sia alla crisi dei traffici che al deficit infrastrutturale che riguarda il terminal. Tct ha già consegnato l’istanza al ministero del Lavoro e nelle prossime settimane definirà l’intesa di merito con i sindacati.
Sono circa due anni che 500 addetti di Tct sono in cassa integrazione. Inizialmente la società partecipata da Hutchinson ed Evergreen, ridimensionando l’attività nel porto di Taranto per problemi di competitività, aveva prospettato il ricorso alla mobilità per 150 addetti. Ci furono proteste, scioperi, e ci fu soprattutto l’impegno dell’Autorità portuale, insieme ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente e alla Regione Puglia, a mettere in cantiere le opere chieste da Tct.
Questo alla fine fece recedere la società dal ricorso alla mobilità che, in alternativa, fu trasformata in cassa integrazione straordinaria. Furono anche concordati i lavori da fare a partire dall’ampliamento delle banchina del terminal e dai dragaggi nell’area di mare antistante con l’impegno a concluderli a fine 2014. Questa scadenza, però, si è rivelata non praticabile nei mesi scorsi a causa di una serie di ritardi e così il cronoprogramma dei lavori al terminal è stato aggiornato di un anno.
