TARANTO- Forse ognuno tenta di tirare acqua al suo mulino. Forse, qualcuno, è spinto da interessi più o meno evidenti. O chissà, forse, l’attenzione davvero ricade sui temi del turismo e del lavoro. Certo è che in questi giorni il piano Cimino per Taranto è diventato il piano della discordia. Un tira e molla tra chi lotta per recuperare la città vecchia ed il borgo Umbertino e, chi sostiene, invece, la necessità di potenziare la zona Est di Taranto.
Schierati da una parte Confcommercio e politici di opposizione ma non solo; dall’altra, chi punta al raddoppio Auchan. Posizione poco chiara resta invece quella del sindaco ezio stefàno che, ingolfato nei suoi problemi di giunta (lo abbiamo visto nell’ultimo consiglio comunale) ancora non si è pronunciato. Il piano Cimino , insomma, per ora sembra destinato a cadere nel limbo. È un piano che riguarda un’area da 880 mila metri quadri , con 730 mila metri cubi di nuove costruzioni per commercio e terziario, più circa 400 mila metri cubi per residenze, con mille nuove abitazioni per 4.000 abitanti.
Il centro commerciale Auchan sarebbe raddoppiato e si prevede l’ apertura di altre 4 grandi strutture di vendita. A far riflettere su questi numeri , questa volta, è il consigliere comunale Dante Capriulo, anticipato nella settimana, dagli interventi dei consiglieri regionali Pietro Lospinuso di Forza Italia e Annarita Lemma del Pd e , ancora, dall’onorevole Pd Michele Pelillo. E mentre attendono tutti che stefàno proferisca parola, su un punto sembra fiorire un accordo: partire da una programmazione che sia prima commerciale e poi urbanistica, auspicando di poter assistere ad una azione di buona politica.
