Cronaca

Continua il braccio di ferro sulla chiusura dei punti nascita, Gianni Stefano: “Dalla Gentile sgarbo istituzionale”

CASARANO- L’assessore Gentile non gradisce il braccio di ferro delle comunità per impedire la chiusura dei due punti nascita rimasti in piedi sull’arco jonico. Proprio quando Casarano sembrava avere trovato un forte alleato, il direttore generale Asl, Valdo Mellone, nel Consiglio Comunale di sabato scorso, è arrivata la stroncatura dell’assessorato alla Sanità. Il manager Asl aveva comunicato l’intenzione di tenere in piedi il centro nascite casaranese compensando Gallipoli con il rafforzamento di un centro ortopedico di eccellenza.

Le ragioni sono chiare: Casarano è dotata di tutta la filiera di emergenza, da rianimazione a chirurgia pediatrica e altro. In passato raggiungeva quota 600 nascite con 24 posti letto, ma, con la ristrutturazione, si è scesi a poco meno di 500 posti (9 posti in meno). Il problema è che la Regione ha preso come riferimento il 2010, quando il reparto era in ristrutturazione e aveva meno capacità, secondo il sindaco. Chiudendo proprio questo punto, la zona jonica rischia di rimanere scoperta, visto che Gallipoli è quasi certamente destinato alla chiusura. Il sindaco Gianni Stefano ha chiesto di essere ricevuto all’assessore Gentile, ma non ha ottenuto ascolto. “Un’autentica scortesia istituzionale”- tuona il primo cittadino.

“Gli unici punti nascita in piedi della fascia jonica sono Casarano e Gallipoli, visto che Nardò ha ormai chiuso. Se la regione decreterà la loro fine, rimarranno scoperti 200 mila cittadini – spiega Stefano – . La legge prevede che la gestante debba raggiungere il primo punto nascita in 20 minuti: cosa impossibile se chiuderanno questi due centri. 11 sindaci hanno rivolto un appello all’assessore Gentile, ma anche questo tentativo è andato in fumo.

In queste ore, un’altra tegola per gli amministratori della zona casaranese: Elena Gentile ha smentito il manager Asl, ricordando che le scelte competono all’organo regionale. L’assessore alla Sanità pugliese, però, non ha chiuso totalmente le porte a una riconsiderazione della mappa dei punti nascita. Mellone, intanto, ha dovuto fare marcia indietro, spiegando che era solo una posizione personale. Dai banchi di Forza Italia stigmatizzano questo scontro sui generis tra assessore e manager Asl e chiedono che le scelte vengano fatte dalla politica e non dai funzionari regionali che non conoscono i problemi del territorio.

“E’ piuttosto singolare – commenta il vice presidente vicario di Forza Italia erio Congedo- questo scontro tra un rappresentante del Governo regionale e il direttore generale della Asl di Lecce, manager nominato dallo stesso Governo, sulla questione dei punti nascita del Salento. Un contrasto preoccupante”.

 

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