SURBO- Una notte trascorsa in un locale leccese, poi all’alba il ritorno a casa, ma prima una sosta in un bar di Surbo. I 4 ragazzi brindisini protagonisti del terribile incidente che ha insanguinato alle prime luci del mattino l’ingresso di Surbo, hanno consumato al bancone e poi sono ripartiti a forte velocità su quell’auto che dopo pochi minuti li avrebbe portati alla morte. Perchè due di loro sono deceduti sul corpo nello schianto della Bmw 530 contro la facciata di un’abitazione, a ridosso della porta.
La tragedia in via Lecce, la strada principale che collega Surbo al capoluogo. L’auto con i 4 brindisini a bordo, 4 amici poco più che 20enni , si è accartocciata. Gianni Longo e Carlo Solazzo, 25enni, sono morti sul colpo. Gli altri due, Simone Blasi 29 anni e Antonio Palano di 28 sono stati portati in ambulanza in ospedale. Sono feriti, ma non in modo grave. Uno è rimasto quasi illeso, l’altro ha un naso rotto.
(Giovanni Longo)
Un brutto risveglio per la comunità di Surbo. In pochi minuti la gente si è riversata per strada svegliata da quel terribile fragore. L’auto era sul marciapiede accartocciata, i corpi dei due ragazzi a terra, estratti a fatica dai vigili del fuoco.
L’ingresso dell’abitazione al civico 102 sfondato. La donna che vive in casa dormiva, fortunatamente, in una stanza lontana dalla strada.
Sul posto sono arrivati i carabinieri e i vigli urbani insieme al sindaco Fabio Vincenti. Poi la dura presa di coscienza che per i due ragazzi non ci sarebbe stato nulla da fare. Le forze dell’ordine si sono messe al lavoro per cercare di capire come la tragedia sia potuta accadere. A quell’ora, le cinque e 30 circa, era già giorno ma una fitta nebbia avvolgeva tutto e la visibilità era notevolmente ridotta. I ragazzi, non pratici della strada, potrebbero aver perso l’orientamento, poi la velocità ha fatto il resto. Ma non solo: il conducente è risultato anche positivo all’alcol test.
Le salme dei due ragazzi sono state trasportate nella camera mortuaria dove è cominciato il triste rito del riconoscimento e il via vai di amici e parenti arrivati da Brindisi. La Bmw, intestata al padre di uno dei feriti, Simone Blasi, che la guidava, è stata sequestrata.
Foto Stefano De Tommasi