Cronaca

La Capitaneria al tavolo provinciale per le coste: “La Regione grande assente”

LECCE-  Istituzioni, tecnici, balneari, associazioni di categoria e capitaneria di Porto si sono ritrovati attorno al tavolo provinciale, come avevano annunciato nei giorni scorsi, per trovare soluzioni urgenti che impediscano di danneggiare il turismo salentino. Grande assente al tavolo provinciale la Regione Puglia: a farlo notare è stato proprio il Capitano  di fregata, Attilio Maria Daconto, comandante dell’intero compartimento marittimo della Capitaneria di Porto della provincia leccese.

L’ufficiale ha, però voluto tranquillizzare tutti: “Siamo disponibili a ritoccare l’ordinanza, se le istituzioni ci forniscono dati scientifici su cui basare il nostro dietrofront”. Poi la frecciatina agli amministratori locali: “Vi avevamo avvisati del pericolo tempo fa, ci sono le nostre carte a testimoniarlo, ma i comuni non hanno voluto sentire”.

L’ordinanza della capitaneria di Porto chiude alla balneazione e a qualsiasi attività, anche di navigazione diversi tratti di costa, da San Basilio a Sant’Andrea, fino a Otranto, ma il comandante Daconto ha puntualizzato che in tutta la Puglia ci sono situazioni di pericolo e che non si può più perdere tempo: la Regione è il soggetto che deve programmare e intervenire con urgenza. Insomma, la Capitaneria è disponibile a ritirare i provvedimenti o rimodularli, ma solo sulla base di pareri scientifici che provengano dagli enti competenti. In Regione si è  già tenuta una riunione tecnica tra più assessori interessati e a breve ci sarà una nuova riunione con gli altri soggetti istituzionali.

Anche in Provincia si è giunti alla stessa conclusione: sarà convocato un nuovo tavolo con due importanti soggetti istituzionali, l’Autorità di Bacino e la Regione Puglia. Bisogna scongiurare il rischio che posti sicuri vengano ritenuti pericolosi – ha spiegato Gabellone. Il presidente ha chiarito i motivi dell’incontro: fare squadra per  realizzare interventi tampone garantendo la sicurezza del territorio, informare correttamente sullo stato dei luoghi e salvare il turismo dall’allarmismo  che potrebbe danneggiarlo.

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