TARANTO- L’alibi di Sabrina Misseri, per i frangenti in cui la cugina Sarah Scazzi è stata uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana , “è falso”. Lo scrivono i giudici della Corte di Assise di Taranto nelle motivazioni della condanna alla pena dell’ergastolo di Sabrina e di sua madre, Cosima Serrano.
A conferma di ciò, si legge, ci sono gli sms non veritieri che la stessa Sabrina ha inviato dal telefonino della cugina.Il deposito delle 1.631 pagine della motivazione è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì, undici mesi dopo dopo la sentenza di primo grado, emessa il 20 aprile 2013.
Per il delitto furono condannate complessivamente nove persone: tra loro anche Michele Misseri, papà di Sabrina e marito di Cosima, a cui furono inflitti otto anni di reclusione per soppressione di cadavere.