RACALE- I calci, i pugni e persino i colpi inferti con un attizzatoio. L’ennesimo litigio tra una coppia di conviventi di Racale è finito nel più drammatico dei modi: la vittima della violenza inaudita di un uomo di 30 anni, Cosimo Caro, ha perso il bimbo che aveva in grembo.
Una certezza che i carabinieri della compagnia di Casarano che martedì sera hanno arrestato l’uomo avranno solo con il referto dei medici del reparto di ginecologia dell’Ospedale di Casarano, dove la donna è stata ricoverata. Di certo la 35anne, convivente e compagna del suo aguzzino, era incinta ed ora non lo è più. Non è in buone condizioni, ed è in stato di choc. Sarà difficile per lei dimenticare l’accaduto.
A causare l’aborto sarebbero state, probabilmente, le botte ricevute. Anche con attizzatoio, ha raccontato la donna, l’arnese in ferro usato nei camini. I carabinieri al loro arrivo in casa, non lo hanno trovato, ma è stato sufficiente constatare le condizioni in cui si trovava la donna per ammanettarlo.
Cosimo Caro, già agli arresti domiciliari per uno scippo, episodio avvenuto a novembre in una città emiliana, ora è stato portato in carcere per maltrattamenti e lesioni che se fosse accertato l’aborto, diventerebbero gravissime.