Cronaca

Guerra in Siria, l’allarme “profughi” sbarca anche nel Salento. 10 profughi nascosti nel tir bloccati al porto

BRINDISI- Rannicchiati e nascosti in un tir proveniente dalla Grecia, disperati in fuga dalla guerra e dalla fame e “scoperti” al Porto di Brindisi, scalo Costa Morena, dai funzionari dell’ufficio delle Dogane in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Polizia di Frontiera. L’autista del mezzo, di origine bulgare, non era a conoscenza dell’insolito carico. 10 extracomunitari di origine siriana che si erano nascosti all’interno dell’autocarro nel tentativo di introdursi irregolarmente sul suolo italiano, in cerca di fortuna. Il gruppo di siriani, dopo le formalità di rito, è stato affidato alla polizia di Frontiera, che ha già avviato le operazioni di rimpatrio. La situazione siriana è, a causa della guerra, una delle maggiori e più attuali emergenze umanitarie mondiali.
Secondo le stime, sono oltre due milioni profughi siriani che si trovano oltre ai confini nazionali – in Libano, Turchia, Iraq, Egitto e Giordania. Altri 5 milioni, invece, quelli che si trovano all’interno del territorio della Siria: molti di loro vivono in edifici abbandonati o semi-distrutti, scuole, moschee o parchi cittadini.  Milioni di disperati continuamente in cerca di rifugio, come si è visto anche in Italia. Per una situazione che, visto il sovraffollamento dei campi profughi negli Stati vicini, è ormai al collasso e preoccupa anche l’Onu.

Nella giornata di mercoledì, l ‘alto commissario per i rifugiati internazionali, Antonio Gutarres, ha lanciato l’allarme affermando che lo stato asiatico potrebbe divenire, in breve tempo, la più grande comunità di rifugiati del mondo, doppiando, persino, di qualche lunghezza la terra degli eccidi per eccellenza, l’Afghanistan.

“Se la tendenza attuale continua – ha detto il commissario- ci si attende che il numero di profughi oltre i confini raggiunga i quattro milioni entro fine anno”. Nelle stesse ore, le foto di Siriani in fila per il cibo scattate in Turchia, Egitto e Libano stanno facendo il giro del mondo. E il dramma, come si è visto, rischia letteralmente di sbarcare anche in Italia dove si intensificano i controlli alla frontiera.

 

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