SAN FOCA- “Se i carotaggi sono stati fatti in maniera irregolare, i loro risultati siano invalidati e non vengano presi in considerazione ai fini del rilascio della valutazione di impatto ambientale“. È la proposta del sindaco di Melendugno Marco Potì, dopo l’avvicinamento eccessivo alla costa da parte delle navi incaricate da Tap di eseguire i sondaggi in mare per la realizzazione del gasdotto.
Una delle navi, la Nautical Tide, si sarebbe avvicinata troppo alla costa di San Foca, violando l’ordinanza della Capitaneria di porto che vieta di operare a meno di 400 metri dal litorale.
In attesa di risposte, il sindaco ha formalizzato un’istanza agli Uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti- Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto- Noe Carabinieri Tutela Ambientale Lecce- Arpa Puglia.
Il primo cittadino chiede:
–Di accertare, in riferimento alle attività di svolgimento di sondaggi geofisici, ambientali e geotecnici nell’ambito del Circondario Marittimo di Otranto a mezzo delle navi NAUTICAL TIDE, GELMAR e ODIN FINDER, che la società Tap sia munita dei prescritti provvedimenti;
–Di conoscere gli atti amministrativi che autorizzano la Tap allo svolgimento dell’imminente campagna di sondaggi per analizzare dal punto di vista geofisico, ambientale e geotecnico le aree marine che saranno interessate dal passaggio del gasdotto, con la finalità di integrare lo Studio di Impatto Ambientale e Sociale del progetto Tap consegnato lo scorso 10 settembre al Ministero dell’Ambiente;
–Di prendere visione e di estrarre copia di tutti gli atti in oggetto. In caso di diniego della richiesta autorizzazione e, comunque, di inerzia dell’Amministrazione decorsi 30 giorni dalla presentazione della presenta istanza, il sottoscritto si riserva di adire l’Autorità giudiziaria competente;
–Nell’ipotesi di riscontrata carenza dei necessari provvedimenti autorizzativi chiede di assumere ogni necessario provvedimento di rispettiva competenza al fine di inibire con effetti immediati, cogenti e indifferibili alla Tap la prosecuzione delle attività di svolgimento di sondaggi geofisici, ambientali e geotecnici.
Intanto il comitato No Tap, inoltre pone su Facebook un altro interrogativo, che sposta il livello di attenzione fino a raggiungere Otranto: “Perchè la Odin Finder che venerdì 21 ci è scomparsa dagli schermi che era a più di 15 miglia nautiche ce la siamo ritrovata la notte fra domenica 23 e lunedì 24 proveniente dall’area dell’Alimini?
Perchè la Odin Finder ha probabilmente lavorato in quest’area mentre l’allegato 2 dell’ordinanza 17/2014 le permetteva di lavorare solo di fronte a San Foca?? Fra guasti e pause domenicali si può sapere che cosa sta succedendo nel canale di Otranto??”.