Cronaca

“Affidamenti illegittimi e troppe spese”, Università bocciata dal Miur. E ora trema

LECCE- Il paragrafo dedicato all’Università del Salento è tranchant: “ha fatto frequente ricorso a deroghe del limite di spesa per missioni, aumentato indebitamente il Fondo per il trattamento accessorio, non osservato il principio di rotazione nel conferimento diretto di incarichi tecnici, affidato in modo illegittimo lavori di realizzazione di immobili”. Questo è il risultato di due ispezioni del ministero delle Finanze (2008 e 2013) e di un’istruttoria della Corte dei Conti, tutto riportato nel dossier stilato dal Ministero dell’Istruzione e rimasto segreto finora, pubblicato in anteprima dal quotidiano La Repubblica. E ora l’Ateneo trema, perchè quello che si rischia è niente poco di meno che la penalizzazione nelle nuove assegnazioni, oltre la responsabilità per danno erariale.

Il periodo messo sotto la lente va dal 2007 al 2013, sovrapponibile quasi interamente con il mandato dell’ex rettore Domenico Laforgia. In parallelo rispetto alle inchieste giudiziarie, che stanno già facendo il loro corso, il giudizio che proviene dal Ministero getta ombre lunghe sulla gestione pre- Zara: si parla di affidamenti illegittimi negli appalti per la costruzione di nuove sedi, di incarichi tecnici affidati direttamente in barba al principio di rotazione, di sforamento dei tetti di spesa per pagare missioni, di aumento indebito del fondo destinato agli straordinari. Tutto avvenuto nel momento della stretta, che, tra l’altro, lo scorso novembre ha portato gli atenei del Sud a fermarsi per due giorni, accusando di vincoli proibitivi e di rischio bancarotta per gli atenei meridionali.

Invece, secondo il Miur, i soldi ci sono, ma vengono spesi male, malissimo. Anzi, l’Università del Salento risulta essere la seconda più ricca del Sud, in base ai finanziamenti per le infrastrutture piovuti da Roma, pari a 171, 5 milioni di euro nell’arco del settennato indagato.

Tra le situazioni anomale, assieme a Lecce, anche l’Università del Molise, L’Orientale e la Federico II di Napoli, quelle di Palermo, Cagliari, Messina, del Sannio. In Puglia, il Politecnico di Bari e l’ateneo di Foggia. «È grave- hanno scritto i tecnici- che alcune università abbiano operato in maniera assolutamente anomala sul fronte delle assunzioni e contra legem». E per gli atenei del Sud «con i conti in disordine», niente sarà più come prima: dovranno essere sottoposti a «un controllo periodico sui bilanci da parte dei revisori ministeriali».

In merito  alla questione è intervenuto  il Rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara dichiara quanto segue:

«Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha effettuato una verifica amministrativo-contabile nell’Università del Salento nel 2013, nel corso della quale sono state evidenziate alcune irregolarità e disfunzioni che sono state inviate al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, al Dipartimento della Funzione Pubblica e alla Procura regionale della Corte dei Conti. La nostra Università, a cura degli Uffici competenti, ha fornito le relative controdeduzioni ai rilievi ispettivi per le opportune valutazioni. Queste ultime sono ancora in corso da parte delle autorità competenti, nelle quali riponiamo piena fiducia per una rapida e definitiva conclusione delle verifiche».

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