AVETRANA- “Sabrina è a pezzi. Credo che abbia deciso di venire in tribunale per assistere all’udienza esclusivamente per prendere aria, per uscire dalla cella, per vedere la strada che separa la casa circondariale da Palazzo di giustizia, per guardare due alberi, vedere qualcosa”. Lo ha detto l’avv. Nicola Marseglia a margine dell’udienza del Tribunale dell’appello in cui si discute della richiesta di scarcerazione di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Sarah Scazzi.
Udienza d’appello a Taranto sul ricorso contro la decisione della Corte d’Assise di rigettare l’istanza di scarcerazione di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo il 20 aprile dell’anno scorso insieme alla madre Cosima Serrano per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi.
I legali nella loro istanza avevano fatto presente che non sono ancora state depositate dalla Corte d’Assise le motivazioni della sentenza di condanna e che non esiste “alcuna esigenza cautelare”, in quanto la ragazza è stata ritenuta colpevole di un “delitto d’impeto” e “non ci può essere reiterazione del reato”. Inoltre, non ci sarebbe pericolo di fuga perché Sabrina Misseri “la conoscono ed è completamente sola”.