TARANTO- Era il 15 febbraio 2012 quando, in acque internazionali, a 20 miglia dalla costa del Kerala, morirono due pescatori. Un duplice omicidio che tiene ancora in sospeso, dopo 2 anni, la sorte dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Due anni volati tra rinvii e slittamenti di udienze: la prossima, prevista per martedì, quando la corte suprema prenderà una decisione sul ricorso dei legali dei marò contro l’uso, nei loro confronti, della legge antiterrorismo. Proprio in vista dell udienza è tornato a nuova delhi il rappresentante del governo italiano per il caso, Staffan de Mistura: “nessuno si sarebbe immaginato – ha detto – che questa inaudita vicenda si sarebbe protratta per due lunghi anni”. Secondo l’inviato del governo, “il momento piu’ adatto per risolverla erano le prime 72 ore”. “Dopodiche’ – ha aggiunto – i due sono entrati nel micidiale ingranaggio giuridico e politico-elettorale del Kerala”.
Nel corso dei 24 mesi, il caso si è esteso: certo non è più una questione solo tra India e Italia. Per questo, il ministro degli Esteri Emma Bonino ha ringraziato l’ alto rappresentante per la politica estera dell’ Unione Europea Katherine Ashton per il suo impegno a sensibilizzare il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon. Sulla vicenda è tornato anche Antonio Tajani. Il vicepresidente della Commissione europea ha ricordato che “l’Europa è intervenuta in modo forte quando l’India ha paventato la pena di morte. Questo strumento non è concesso dentro e fuori dall’Europa” e ha ribadito che i due fucilieri dovrebbero “essere processati nel nostro Paese perché quanto accaduto si è verificato su acque internazionali e la nave era italiana”. Anche Papa Francesco è stato interpellato, in piazza San Pietro dai delegati del cocer che hanno chiesto per i colleghi Massimiliano e Salvatore una preghiera