BRINDISI- A tradirlo è stato il suo nervosismo. Quando i Finanzieri del Gruppo Antidroga lo hanno fermato al Porto Vecchio di Brindisi per un normale controllo, lui, un camionista albanese di 33anni, ha cominciato ad assumere un atteggiamento sospetto. È bastato questo perché i militari andassero a fondo. E quelli che erano semplici sospetti, si sono materializzati di fronte ai 6 chili di cocaina nascosti nel camion su cui viaggiava.
L’autoarticolato incriminato, con targa albanese e rimorchio olandese, era fermo nell’area portuale. Proprio per via della duplice nazionalità delle targhe è partito un primo controllo. Nel vano di carico vi era solo un piccolo escavatore per lavori edili ed alcune carcasse di gomme esauste. Ma ad attirare l’attenzione delle fiamme gialle, oltre al nervosismo del conducente, è stata la batteria, sul lato sinistro del rimorchio, con evidenti segni di manomissione.
È stato sufficiente sollevare il coperchio per scoprire il carico illegale: 4 pani di cocaina, avvolti in sacchetti di plastica, per oltre 4 chili.
Altri due chili della stessa sostanza erano stati, invece, nascosti in un pannello d’isolamento nella cabina guida. A scoprire questi ultimi sono state le unità cinofile della compagnia di Lecce dove, nel frattempo, erano stati condotti camionista e camion. Si tratta di cocaina purissima il cui valore, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare fino a tre milioni di euro. Il giovane albanese, tra l’altro incensurato, è stato arrestato.
Le indagini ora proseguono per fare luce su alcuni aspetti: innanzitutto a chi fosse destinato il carico prezioso e poi verificare eventuali rapporti tra il corriere e gruppi malavitosi della zona e quindi la presenza di eventuali complici.
Utili, in tal senso, si potrebbero rivelare alcuni cellulari utilizzati dal camionista ed altri documenti recuperati nel corso della perquisizione: tutto rigorosamente sequestrato dalle fiamme gialle.