Politica

Oltre un mese senza seduta, l’amministrazione senza maggioranza evita il Consiglio?

ORIA- Paura, opportunità, strategia politica. Chiamatela come volete. Fatto sta che l’ultimo consiglio Comunale, in quel di Oria, risale al 31 dicembre, giorno di San Silvestro, per una seduta convocato in fretta e furia al fine di approvare alcuni debiti fuori bilancio. Atta dovuto, più che una prova vera e propria sulla tenuta di una maggioranza che, già all’epoca, con la fuoriuscita di Mauro Marinò, non c’era praticamente più.
Dall’ultimo giorno dell’anno, tra azzeramenti di giunta, riconferma in toto dei 5 assessori e altri abbandoni (Pasulo e Pinto) il consiglio di Oria è desaparecido. Come i numeri per governare, ormai utopici, e l’intima convinzione che, a questo punto, la città federiciana sia destinata ad un lungo, lunghissimo periodo di commissariamento.

A meno, questa la voce che gira, di un bel ribaltone vecchio stampo. Una ipotesi, questa, che viene però rigettata dall’opposizione di centrodestra. Il consigliere Comunale di Io Amo Oria Angelo mazza, infatti, smentisce la tesi e, quindi, qualsiasi tipo di soccorso politico nei confronti di un sindaco, Cosimo Pomarico, senza più maggioranza.

“Io Amo Oria – si legge in una nota – è stanca di questo Sindaco e di questa Amministrazione litigiosa ed incapace che, anziché prendere atto che è impossibile governare con soli 5 consiglieri contro 11 di opposizione e che è il momento di porre fine alla peggiore pagina amministrativa della storia della Città, pone in essere una bieca tattica di temporeggiamento. L’obiettivo del Sindaco Pomarico, quasi raggiunto per la verità, è quello di superare la data del 24 febbraio a partire dalla quale l’eventuale commissariamento del Comune si protrarrebbe fino alla primavera del 2015. Ciò al solo scopo di doversi poi “sacrificare” nel rimanere in carica (con quali numeri non si sa) per evitare di lasciare la Città nelle mani di un Commissario Prefettizio per troppo tempo.”

In realtà, in termini indicati da Mazza per evitare il commissariamento sarebbero già scaduti lo scorso 4 febbraio, visto che le dimissioni del sindaco necessitano, per legge, di 20 giorni prima di diventare irrevocabili.

Resta il nodo del consiglio e, quindi, della governabilità. In questo momento, appannaggio esclusivo, sembrerebbe, della giunta e del sindaco che hanno sì pieni poteri ma, probabilmente, non la legittimazione di un consiglio Comunale ormai avverso. E che non si riunisce dallo scorso anno.

 

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