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Emergenza sfratti, Monosi: “E’ Bari che ha copiato noi. Pd: “Ci aspettavamo le scuse”

LECCE- “E’ Bari ad aver copiato noi, che già nel bilancio 2013 abbiamo creato un fondo per far fronte ai casi di morosità incolpevole, fondo per cui siamo stati precursori”. A parlare è Attilio Monosi, assessore con delega alla Casa del Comune di Lecce. Lo fa mentre, nel pieno dell’emergenza sfratti in città e all’indomani della comunicazione dei nuovi dati da parte della Prefettura, arriva l’eco anche nel Salento della proposta lanciata dal sindaco Michele Emiliano: al Comune di Bari conviene di più pagare il 70% dei canoni d’affitto di inquilini che risultano morosi incolpevoli piuttosto che sostenere le spese di accoglienza in case famiglia o altre strutture. 

“E’ quanto abbiamo già fatto noi lo scorso anno, con l’istituzione di un fondo ad hoc- puntualizza Monosi-. Per il 2014 lo rimpingueremo. Abbiamo appurato, infatti, che i costi sociali che andremmo ad affrontare liberando l’immobile sarebbero senza dubbio superiori rispetto al pagamento di parte dei canoni”.

Il fondo è stato di 20mila euro nel 2013, cifra risicata perché calcolata soltanto sugli ultimi mesi dell’anno, visto che il bilancio è stato approvato a novembre. Per quest’anno, si aspira a qualcosa di più, per quanto lo stanziamento non sia ancora stato definito e resterebbero dei residui dello scorso anno. I destinatari sono gli inquilini degli immobili Erp, i cui canoni possono essere sostenuti al 50% dal Comune e per l’altra metà da Iacp.

Non ne hanno il diritto, invece, gli inquilini di case private. Neppure coloro che hanno un punteggio molto alto nella graduatoria per gli alloggi popolari, ma non sono assegnatari di abitazioni. “In questi casi non si può far nulla- allarga le braccia Monosi- ma si potrebbe accedere a contributi straordinari dati alle famiglie”. Storia a parte è il piano, ancora in fase di redazione e da presentare entro il 20 febbraio, indispensabile per accedere ai finanziamenti nazionali e regionali, sempre per la morosità incolpevole.

A margine, ancora vive le polemiche sul mercato di via Bari, aree che il Comune deve pagare a Iacp, visto che sono ancora di sua proprietà per una permuta mai perfezionata.

Il Pd fa l’affondo: con il piano per la città, sono stati stanziati 8 milioni di euro che Lecce ha utilizzato per il progetto delle cave di Marco Vito. Scelta legittima- dice foresio- ma il comune si prenda le sue responsabilità.

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