LECCE- Dopo il grido di allarme degli orchestrali, anche l’Unione Italiana Ciechi lancia l’allarme per l’incertezza sul futuro che si sta creando con lo svuotamento delle province e chiede chiarezza sugli enti a cui verranno affidate le deleghe per l’assistenza.
“L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è riuscita, grazie anche all’aiuto e alla sensibilità di molti parlamentari, ad arginare i rischi derivanti dalla frammentazione, ottenendo di conservare, in capo alle Province,l’assistenza ai ciechi e ai sordomuti – spiega il presidente dell’unione italiana ciechi di Lecce – Antonio Maggiore – Oggi, con il ridimensionamento dei compiti delle Province, si ripresenta il problema in maniera più grave.
Sappiamo bene le difficoltà con le quali devono affrontare i tanti problemi i singoli Comuni e, perciò, siamo certi che i ciechi perderanno il sostegno allo studio che oggi, sia pure in maniera poco accorta, le Province garantiscono.
I Comuni presentano insormontabili difficoltà alla fornitura di testi scolastici in Braille o in nero ingrandito, ai minorati della vista della Provincia di Lecce. Per questi motivi, abbiamo pensato e ritenuto doveroso chiamare in aiuto dei minorati della vista i mezzi di informazione ma, soprattutto, l’opinione pubblica, che ha il diritto/dovere di tutelare gli interessi e i bisogni delle categorie in difficoltà.