LECCE- Lecce progetta il suo futuro in modo intelligente: punta a diventare smart. La città che punta a diventare Capitale della Cultura mette in campo 16 progetti, dalla solidarietà ai beni culturali, che puntano a creare una rete di servizi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Un’occasione importante, forse l’unica in tempo di crisi, per portare a casa risorse e investirle in modo proficuo. L’ex ministro Francesco Profumo, oggi presidente dell’osservatorio Nazionale Smart City, a Lecce per prendere parte ad alcuni incontri promossi dall’assessore all’Innovazione tecnologica, Alessandro Delli Noci, preferisce il termine “città amica”, che raccoglie le idee che partono dal basso e contribuiscono a far crescere la comunità.
Profumo ha elogiato Lecce e ha spiegato che attraverso la progettazione, la formazione e la partecipazione di esperti sarà possibile puntare sui giovani e offrire tante opportunità di lavoro.
L’assessore Delli Noci ha spiegato che la città diventerà un vero e proprio laboratorio: saranno finanziate le idee che provengono dal basso, valorizzando i giovani che hanno deciso di investire sulla propria città con progetti che significheranno sviluppo.
“La città smart ha maggiore forza nella competizione per la Capitale della Cultura 2019”, come ribadisce il sindaco Perrone.