Politica

Fitto e i suoi all’opera per bloccare “l’emorragia” da Palazzo Carafa

LECCE- In Puglia sette consiglieri regionali hanno aderito al Nuovo centrodestra: solo in Sicilia le adesioni sono state così alte. Fitto si muove con i suoi uomini per bloccare l’emorragia. Questa è una delle ragioni della riunione a Palazzo Carafa  di cui vi abbiamo dato notizia nelle scorse ore, ma che sarebbe dovuta restare segreta. I consiglieri del Nuovo Centrodestra non hanno reagito bene: si sono sentiti esclusi ingiustamente. Roberto Marti ha spiegato che si trattava solo di una riunione tra forzisti per aggiornare i consiglieri leccesi su quello che sta accadendo a Roma e sull’organigramma del partito berlusconiano. Si è parlato, però, anche delle vicende di Palazzo Carafa e Perrone ha ribadito che la giunta non si tocca.

In altre parole, è stato chiaramente spiegato che nessuno spostamento produrrà un cambio di assessori. Il gruppo del Nuovo Centrodestra potrà, quindi, raggiungere anche i cinque o sei consiglieri, ma questo non cambierà le cose. Dovrà rassegnarsi anche Monticelli, che con “Puglia Protagonista” ha partecipato all’adesione nel Nuovo Centrodestra, ma in Consiglio è in una posizione borderline e insiste sul fatto che Delli Noci non ha un gruppo e a Fli spetta un assessore. Il sindaco di Lecce non pensa proprio ai ragionamenti da manuale Cencelli: lui ha la sua squadra e non la cambia; anzi, ieri ha chiesto ai suoi di non cadere in tentazione con il partito di Alfano, perché è solo un fuoco di paglia. Concetto già ribadito da Fitto 24 ore prima, in occasione di un “caffè informale e segreto” al Risorgimento.

Intanto, dopo una riunione fiume terminata a mezzanotte, si è insediato il comitato leccese del Nuovo Centrodestra:  i componenti sono Pellegrino, Andrea Caroppo, Mazzotta, Marra, Chirilli, Gino Caroppo.  Il coordinatore verrà individuato in occasione delle elezioni. Non sarà facile stabilire la leadership, anche se circola con insistenza il nome di Giancarlo Mazzotta. Nella provincia di Lecce nasceranno 200 circoli e sembra che il sindaco di Carmiano riuscirà ad aprirne moltissimi.

Per ora non ci saranno coordinatori nemmeno a Brindisi e Taranto, ma al limite solo dei portavoce. Unico responsabile del coordinamento delle tre province resta Massimo Ferrarese, sempre più impegnato ad amalgamare le diverse anime di un partito fatto di transfughi.

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