FRANCAVILLA- Dieci famiglie a rischio sfratto, in due casi esecutivo già dalle prime ore della mattina, che chiedono aiuto. Chiedono di non essere buttate in mezzo ad una strada, chiedono che venga salvaguardato quello che ritengono essere un loro diritto, acquisito prima ancora che dalla legge, da oltre due decenni di vita tra le mura di alcuni appartamenti dell’Istituto Autonomo Case Popolari siti su viale Abbadessa, quartiere 167 di Francavilla Fontana.
Gli immobili in questione, sono in realtà dei box, alcuni dei quali destinati ad attività commerciali, situati lungo viale Abbadessa, nel rione San Lorenzo. Qui vivono ormai da 20 anni interi nuclei famigliari, grazie a due ordinanze sindacali all’insaputa dell’Istituto. L’amministrazione Comunale del tempo, vista la penuria di alloggi popolari, ne aveva autorizzato l’occupazione dei locali. Locali con una destinazione d’uso ben diversa, non certo quella residenziale.
A raccontarci il loro punta di vista, sono gli stessi residenti nel preannunciare una battaglia che, se sul fronte legale è portata avanti dagli avvocati Massimo Romata e Marcello Cafueri, sul fronte umano e sociale rischia di essere affrontata in altri modi, in altre sedi.
Per queste famiglie, la buona notizia del giorno è che la ditta di Brindisi incaricata dello sgombero dei locali attesa per questa mattina non potrà, a causa di un impedimento, essere in azione a Francavilla. I due sfratti, già attestati dalla burocrazia, sono così stati rimandati al martedì della prossima settimana. Insomma, c’è ancora un po’ di tempo. C’è ancora qualche giorno di speranza prima che queste famiglie e questi bambini si ritrovino senza più un tetto.