FRANCAVILLA- Ruba uno smartphone di ultima generazione ad una donna di Francavilla Fontana per poi “donarlo” a 3 amici e quindi innescare il collaudato metodo estorsivo conosciuto in gergo come “cavallo di ritorno”. Ma il piano fallisce e, grazie alla denuncia della donna e alle indagini dei carabinieri guidati dal maggiore Giuseppe Prudente, i 4 responsabili sono finiti nella rete. Il bilancio parla di due arresti e una denuncia per estorsione e ricettazione e un’altra accusa per il reato di furto.
A finire nei guai, 4 giovanissimi di Francavilla Fontana, tra cui 3 minorenni. In manette, insieme ad un diciassettenne, anche il 18enne Cosimo Apruzzese. Indagati a piede libero, invece, altri due 16enni. Secondo quanto ricostruito dai militari, nel corso della serata del 14 gennaio scorso, i ragazzi hanno contattato la donna per restituire il maltolto per 150 euro.
La donna finge di accettare ma, in realtà, in accordo con i carabinieri, si reca allo scambio e fa scattare la trappola In carcere, ci finisce il solo Apruzzese, unico maggiorenne del gruppo. Un 17enne, invece, è stato accompagnato presso il centro di prima accoglienza di Lecce mentre il sedicenne coinvolto nel piano è stato deferito in stato di libertà, cosi come il coetaneo indagato per furto e, per sua fortuna, escluso dal fallimentare piano messo in piedi dagli amici. Il cellulare, invece, è stato restituito alla legittima proprietaria, così come il denaro estorto