Cronaca

Ecco le pagelle dei manager Asl: Mellone promosso per un pelo

LECCE- E’ come leggere la pagella del primo quadrimestre. Per i direttori generali delle Asl, però, quel che ne viene fuori è anche la fotografia in chiaro-scuro della sanità pugliese. La valutazione di metà mandato per i manager, stilata dall’ Area politiche per la promozione della salute della Regione, inchioda tutti, chi più, chi meno: l’unico ad essere bocciato appieno è Fabrizio Scattaglia, alla guida della Asl di Taranto, poiché non è riuscito a centrare la metà più uno degli obiettivi fissati dalla Regione: per lui si arriva appena al 58,36%.
Promosso, ma per un pelo, con una valutazione positiva pari al 72,05%, simile a quella di Bari, il dg leccese Valdo Mellone, che ha raggiunto 5 su 9 traguardi fissati, mentre per la brindisina Paola Ciannamea uno in più, 6 su 9, con una media del 74,11%. Più avanti, invece, paiono le Asl di Foggia, dove è stato raggiunto il 79,97% degli obiettivi, e soprattutto della Bat, dove si arriva all’81,57%.

E’ entrando nel merito che si comprende dove ogni singola Asl fa bene o arranca nella valutazione relativa al 2012. L’obiettivo raggiunto ovunque è quello della centralizzazione degli acquisti e delle gestione delle gare d’appalto. Lecce è l’unica Asl in cui sono state totalmente applicate le disposizioni in materia di attività libero professionale intramoenia, con l’applicazione di un regolamento che impone ai medici di effettuare le visite non nel proprio studio privato ma in ospedale, lasciando una quota degli incassi all’azienda.

A Lecce, ancora, parzialmente raggiunti gli obiettivi relativi ai tetti di spesa per le strutture private accreditate, alla riduzione della spesa farmaceutica, al rispetto del blocco del turn over. Nulla da fare, invece, per quanto riguarda l’attuazione della programmazione della rete ospedaliera, l’adeguamento degli organici e le prestazioni sanitarie aggiuntive.

A Brindisi, quadrati appieno i conti sugli organici e rispetto del blocco del turn over, mentre disattesi quelli attinenti ai tetti di spesa, alle prestazioni aggiuntive e all’intramoenia. Parzialmente raggiunti tutti gli altri.

A Taranto, in linea, oltre alla centralizzazione degli acquisti, solo la rideterminazione della consistenza organica, parzialmente raggiunta la riduzione della spesa farmaceutica e del rispetto del blocco del turn over. Niente da fare per tutti gli altri 5 punti.

Certo, di fronte a queste pagelle spetterà comunque alla giunta decidere, probabilmente entro questo fine settimane, se cambiare i timonieri delle Asl o lasciare ogni manager al proprio posto, orientamento che pare prevalente per non sconvolgere gli assetti a metà mandato. Nel frattempo, un risultato immediato si avrà: alle pagelle è legato, infatti, il trattamento economico dei dg, che integreranno il loro già non indifferente stipendio con una ulteriore quota, pari al 14,41% per Mellone e al 14,82% per Ciannamea.

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