LECCE- A breve la situazione rischia di diventare una vera e propria emergenza. E parliamo di pochi giorni. Le case popolari potrebbero vedersi tagliare acqua, luce e altri servizi come, ad esempio, la manutenzione degli ascensori. Succede a causa della morosità di alcuni inquilini e di alcuni abusivi che hanno occupato alloggi che non spettavano loro.
Ed è scontro, o meglio c’è una diversa lettura della legge, tra IACP -istituto autonomo case popolari- e SUNIA -Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari-. La legge è la numero 54 del 2004, che introduce e regolamenta le autogestioni e prevede che siano gli amministratori ad occuparsi dei pagamenti di bollette e quant’altro. Fino a due anni fa, i debiti degli inquilini morosi venivano anticipati dagli amministratori, che poi venivano rimborsato dall’Iacp. “Ma da due anni” -dicono dal Sunia- “Non accade più. Le risorse degli amministratori sono venute meno e quindi si va incontro al collasso”.
Ma secondo il coordinatore generale dell’Iacp, invece, quelle somme non sarebbero dovute. L’istituto deve occuparsi dell’assicurazione degli stabili, del compenso degli amministratori e di tutto ciò che rientra nelle competenze del proprietario degli immobili. Non dovrebbe quindi utilizzare il denaro pubblico per coprire i debiti di chi non vuole -o in alcuni casi non può- pagare.
Quel che è certo è che si va incontro al peggio. E per questo il Sunia chiede l’intervento del Prefetto.