Cronaca

Il gasdotto spacca il Salento e il Pd. Allerta sui fumi tossici della zona industriale: “Causano malformazioni”

BRINDISI- Se, da un lato, il segretario Regionale del Pd Sergio Blasi continua, imperterrito e passionale, a promuovere il suo personale teorema che vuole lo spostamento del progetto Tap in quel di Cerano, sponsorizzando anche la riconversione a metano della centrale Enel Federico II, i brindisini, soprattutto quelli del suo stesso partito, non ci stanno e rilanciano punto per punto alle teorie del numero 1 democratico in Regione.

Dopo la presa di posizione della segreteria provinciale, con Maurizio Bruno pronto a puntare il dito contro “interventi spesso votati ad un eccessivo protagonismo” all’interno di una “guerra tra poveri” che vedrebbe coinvolti i cittadini di Brindisi e Lecce, ecco arrivare la presa di posizione del sindaco Mimmo COnsales. Che sarà pur autosospeso dal Partito Democratico, ma sempre democratico è. Un po’ meno, forse, “blasiano” rispetto al passato recente.

Quello prima del congresso, tanto per capirci. Consales, a proposito della metanizzazione di Cerano, parla di “buona scusa” trovata dal suo segretario, che il gasdotto “non lo vuole a casa sua”. “Il problema, come sa bene Blasi- aggiunge Consales- si risolve con una maggiore dose di coraggio e senza mischiare le carte in tavola tra centrale e gasdotto: la decarbonizzazione di Cerano deve avvenire (con la gradualità che si andrà a stabilire) senza ‘merce di scambio’ (metano al posto del carbone) perché Brindisi ha già dato, facendo devastare il suo territorio per fare spazio a megaimpianti di energia rinnovabile. Non c’è nulla da aggiungere! Quindi Blasi se ne faccia una ragione: Brindisi non deve e non vuole accettare ricatti, del tipo ‘o ti prendi il gasdotto TAP oppure ti tieni il carbone…”.

Presa di posizione netta, che anticipa, quindi, una chiusa “tipica” per il primo cittadino in versione 2014. Quella che punta alla costruzione del nuovo Palasport a spese di Enel che – dice Consales – “vive nella nostra comunità ed ha l’obbligo di farsi carico dei nostri problemi, contribuendo a mantenere in vita parchi, a promuovere eventi culturali, a sostenere la fondazione del teatro, a finanziare corsi universitari, a riaprire il suo centro ricerca e, perché no, costruendo un palaeventi per evitare che questa spesa gravi sulle tasche dei cittadini”. Vale la pena ricordare che il dibattito, da qui a qualche settimana, rischia di essere ulteriormente inquinato. A fine mese, andrà infatti in scena il consiglio monotematico sull’ambiente.

E mentre l’Espresso pubblica gli allarmanti dati che collegano le emissioni di anidride solforoso provenienti dagli impianti della zona industriale con le malformazioni neonatali, (ipotesi questa avanzata non certo da Blasi, ma da un gruppo di ricercatori di alcuni istituti del Cnr), ecco arrivare la stoccata, via Facebook, di Brindisi Bene Comune.

“Spuntano come funghi – scrive il capogruppo Riccardo Rossi – i Servi dell’Enel : sono tutti i politici che ogni giorno ci ricordano quanto costa economicamente riconvertire a gas la centrale di Cerano. Noi invece siamo interessati al costo in vite umane dovuto al Carbone”. Ci si rivede in consiglio Comunale.

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