Politica

Cambiano gli equilibri a Palazzo Carafa e qualcuno chiede il rimpasto

LECCE- Mancano pochi giorni all’arrivo di Alfano in Puglia e continua il braccio di ferro tra Nuovo Centrodestra e Forza Italia. I seguaci del vicepremier mostrano i muscoli agli ex colleghi: in ogni comune continuano a lavorare per le nuove adesioni. Qualcuno parla di sommossa nei confronti di Fitto.

Anche nel capoluogo leccese le sorprese non sono finite. Paolo Perrone, che vorrebbe le primarie anche per le regionali, potrebbe allentare gli argini nei confronti del Nuovo centrodestra, secondo qualcuno. In altre parole, potrebbe decidere di concedere qualcosa al partito di Alfano, anche se ufficialmente è orientato a non modificare di una virgola la sua giunta. Eppure, a Palazzo Carafa, il gruppo del Nuovo centrodestra potrebbe raggiungere quota sei consiglieri: per ora ci sono dentro Inguscio, Ripa, Mazzotta e Monticelli (quest’ultimo, con Paolo Pellegrino, ha scelto di aderire al partito che sfida Fitto in Puglia).

Ci sono due consiglieri pronti al passaggio, ma i nomi sono ancora top secret. A questo punto qualcuno vorrebbe rispolverare la questione della ripartizione degli assessorati: c’è chi punta il dito su quegli assessori che sono rimasti senza gruppo di riferimento. Se si esclude Alessandro Delli Noci, che è un uomo molto vicino al sindaco Perrone, in un possibile rimpasto, sarebbero fragili le posizioni di Coclite e Tessitore, quest’ultima personalità vicina a Fitto.

“Coclite era in funzione di Mantovano, una cambiale pagata all’ex sottosegretario” – spiega un consigliere che preferisce restare anonimo. Non è chiaro se arriverà o meno la resa dei conti a Palazzo Carafa, ma è sicuro che la geografia politica è cambiata. L’aria è tesa nella maggioranza, perché molti rivendicano il peso dei voti conquistati nelle scorse elezioni. C’è anche Nunzia Brandi, unica donna eletta nel Pdl, in attesa di premio: sembra che per lei si apriranno le porte della giunta provinciale, in sostituzione dell’assessore Rucco, oppure della D’antini, colpevole di aver puntato sul cavallo sbagliato a Surbo. In provincia, quindi, qualcosa potrebbe cambiare, anche se stiamo parlando di un ente che a breve verrà svuotato: eppure, sindaco e giunta di Surbo continuano a chiedere la testa dell’assessore provinciale alle Pari Opportunità, in favore della Metrangolo. Si tratterebbe di “assessorati stagionali” per la loro brevità, ma gli equilibri politici cambiano con le stagioni.

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