Cronaca

Assalto in ospedale, la caccia ai banditi si concentra nel Nord Salento

COPERTINO- Il prossimo passo è l’apertura della cassaforte. Lo faranno dei tecnici inviati dal monte dei paschi di Siena, alla presenza dei Carabinieri della sezione rilievi del nucleo investigativo di lecce. Così ha disposto il magistrato che si coordina le indagini sull’assalto all’ospedale S. Giuseppe di Copertino. Un colpo fallito miseramente dopo numerose “disavventure” per la banda di malviventi. Quattro persone, armate e incappucciate, hanno raggiunto il nosocomio a bordo di un pick up rubato poche ore prima.
Hanno atteso che la guardia giurata si spostasse per il solito giro di ispezione, e mentre uno di loro, armato di pistola, ha tenuto in ostaggio l’usciere dell’ospedale ed una sua collega, gli altri complici hanno sradicato il bancomat della monte dei paschi di siena. Non è stata un’operazione troppo difficile: il tempo di agganciare la colonnina del bancomat con delle funi di acciaio legate al pick up e di ingranare la prima accelerando a più non posso. La cassa, contenente almeno 30mila euro, è stata letteralmente divelta, e poi trascinata via.

Finchè una ruota del pick up si è bucata durante la fuga, quando il gruppo aveva raggiunto Squinzano. Il mezzo li ha abbandonati nelle campagne sulla strada per Casalabate. E allora i quattro banditi, gambe in spalla, hanno raggiunto la stazione di servizio q8, hanno bloccato una donna alla guida di una Megane e, minacciandola con la pistola, le hanno portato via la macchina con la quale sono tornati indietro per riprendersi il bancomat e fuggire. Ma i guai per la “sfortunata” banda non erano ancora finiti: la Megane era provvista di accensione wireless e quindi, una volta spenta, non è più ripartita. I quattro hanno allora, finalmente, realizzato di dover abbandonare tutto lì.

Il colpo era fallito. i carabinieri della compagnia di Gallipoli insieme ai colleghi della tenenza di Copertino e a quelli della Compagnia di Campi, hanno avviato indagini congiunte per dare un volto ai componenti della banda.
Indagini che sembrano concentrarsi nel nord salento. I quattro potrebbero essere brindisini.

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