Politica

Il sindaco senza maggioranza attacca “i traditori”

ORIA- Proprio loro, che hanno fallito. Proprio loro, che non hanno futuro politico. Il sindaco di Oria senza più una maggioranza, almeno per i numeri, almeno sulla carta, affila le armi e attacca. Mettendo da parte, per una volta, il suo tipico savoir faire da Ned Flanders della politica Brindisina. Cosimo Pomarico non ci sta. E attacca. Attacca chi, secondo lui, starebbe cercando di farlo fuori. Attacca chi, eletto nelle fila della maggioranza, ha scelto di toglierli la fiducia. Attacca chi, quando è ancora mistero sulla convocazione del prossimo consiglio Comunale, avrebbe potuto garantire quei voti che, almeno per il momento, non sembrano proprio esserci. Fa nomi e cognomi, Pomarico.
Si tratta di Tommaso Carone e Gianfranco Sorrento.“Sono usciti dalla maggioranza – si domanda il primo cittadino forse perché non ho ceduto ai loro ricatti?” Il solitamente serafico Pomarico rimette, così, i panni del sindacalista e si lancia in una dura reprimenda. Più morale che politica. “Parlano loro – scrive il centrista – uno dei quali era titolare di deleghe consiliari importanti, che non hanno perso occasione per dimostrare di non saper fare niente, di non avere idee e di fuggire di fronte a qualsiasi responsabilità per poi “Colpire alle spalle a tradimento.  Parlano loro – attacca Pomarico – che fin dall’insediamento dell’attuale Amministrazione hanno creato un gruppo di consiglieri di maggioranza nella maggioranza, per accrescere il loro potere contrattuale nei miei confronti e dettarmi l’agenda quotidiana sulle cose da fare e quelle da non fare. Parlano proprio loro –prosegue il sindaco – che fin dall’inizio hanno messo in atto iniziative destabilizzanti senza senso, legate a risentimenti personali del loro passato politico e pretendendo di intrappolare la maggioranza su questioni che non appartengono nè al sottoscritto nè ai cittadini oritani”.

Insomma, per Pomarico, parla chi non dovrebbe parlare. Perché, questa la chiusa, “titolari di una esperienza così fallimentare, dannosa e frenante per la città di Oria, che devono liberare il campo politico della loro presenza”.

In tutto questo, neanche una parola sul “collega di partito” Mauro Marino. Ovvero il consigliere che, con la sua uscita dalla maggioranza, solo qualche settimana fa, aveva sancito ufficialmente l’apertura della crisi. Non una parola, neanche una. Forse perché Pomarico spera di poter recuperare in extremis il voto, decisivo, del suo ex pupillo. Senza quello, nella prossima seduta, la maggioranza è destinata ad una sconfitta numerica e,quindi, alle ovvie conseguenze.

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