BARI- Un tempo era quasi un rito. La settimana bianca era l’irrinunciabile tradizione delle famiglie che con armi e bagagli al seguito partivano per concedersi una vacanza invernale aspettando il nuovo anno in posti suggestivi lontani o vicini che fossero. Oggi per molti è diventato un ricordo. Lo confermano i dati che dalle agenzie di viaggio arrivano e che parlano di un capodanno in casa per molti salentini.
Il calo delle partenze è un dato di fatto. La flessione è del 15-20% rispetto allo scorso anno. A sacrificare la propria vacanza soprattutto le famiglie che fino all’anno scorso potevano almeno dirottarsi sui voli low cost per vivere vacanze veloci ma pur sempre vacanze.
E invece quest’anno a fare il paio con la crisi ci si mette anche la mancanza di tour operator che hanno tagliato i voli verso le capitali che invece fino allo scorso anno era possibile raggiungere dai nostri scali. Manca la domanda, manca l’offerta. E il risultato è che si resta a casa.
Quest’anno, ad esempio, solo la Vueling ha previsto un collegamento con Barcellona per queste feste. E naturalmente solo da Bari. Per il resto bisogna accontentarsi di quello che c’è. E allora chi parte preferisce le capitali europee che da sempre riescono ad essere la meta preferita dei salentini in trasferta.
Londra è una delle mete più gettonate ma la città che detiene il primato assoluto con i voli tutti al completo da tempo è Parigi. 4 giorni e non di più, ma i salentini ad un pizzico di romanticismo e magia a capodanno non intendono rinunciare. Chi invece può permettersi ancora vacanze più lunghe, di almeno una settimana ha scelto prevalente Thailandia, Messico, Cuba, Caraibi.
Ma anche sulle permanenze più lunghe si è registrato un calo delle partenze. Questa volta per lo stop ai collegamenti con il mar rosso imposto dalla Farnesina dopo le rivoluzioni interne di questa estate. I voli sono stati ripristinati solo da qualche giorno, troppo tardi per poter prenotare la propria vacanza. Meglio restare a casa e sperare di riuscire a mettere i soldi da parte per unbel viaggio d’estate. Crisi permettendo.