Politica

Azzeramento giunta, con il sindaco influenzato è tutto rinviato

BRINDISI- Assessori senza deleghe, ultimatum da parte dei centristi, braccio di ferro interno nel partito democratico. Ma, soprattutto, la febbre a 40 del sindaco di Brindisi Mimmo Consales che, a letto dalla vigilia di Natale, ha letteralmente stoppato qualsiasi tipo di movimento all’interno della maggioranza di centrosinistra chiamata, in tempi brevissimi, a chiarire il paradosso della nuova giunta.
Consales, il 23 dicembre, aveva tolto le deleghe ai suoi assessori, in attesa di capire che tipo di strategia intraprendere. Le ipotesi sono due. O azzeramento totale, con solo facce nuove, o rimpasto parziale, con qualche new entry e, soprattutto, il mantenimento di alcune pedine ritenute fondamentali non solo dal primo cittadino, ma anche dal gruppo consiliare del Pd. Tra tutti, Lino Luperti e Carmela Lomartire.

Una ipotesi che, però, si scontra non solo con le posizioni dei centristi di Ferrarese, primo sponsor dell’azzeramento totale, ma anche con quelle dei maggiorenti del Partito Democratico brindisino, renziani doc e, quindi, sostenitore di una linea diametralmente opposta rispetto a quella tenuta dai “cuperliani” seduti in giunta o in consiglio.

La febbre del sindaco, se da un lato disegna alla perfezione l’anno horribilis ormai agli sgoccioli, ha praticamente bloccato qualsiasi tipo di iniziativa, rimandata ad una guarigione che, ad ogni modo, dovrà essere rapida.

Se il braccio di ferro nel Pd non dovrebbe, non può, mettere in discussione la tenuta della maggioranza, le richieste di Noi Centro – Nuovo Centrodestra non prevedono margini di trattavia. “ Se non c’è una vera svolta – fanno sapere gli Alfaniani – andiamo tutti a casa”. Abbastanza, insomma, per prevedere un sindaco già pronto, nelle prossime ore, a lasciare il termometro e dare il via alle audizioni.

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