Cronaca

Gli ambientalisti sul web: “Qui aria al veleno, benvenuto Vendola”

TARANTO- C’è chi incoraggia i magistrati con commenti tipo “spero che Sebastio e Todisco lo spremano per bene a quell’imbroglione”, chi auspica per l’arresto ma a condizioni precise: “domiciliari al porto con finestre aperte h 24″. C’è chi invece racconta di essere in fila da ore per un esame del sangue e chi, ancora, lotta contro il cancro.

Sono i commenti sulla pagina Fb di Alessandro Marescotti, leader di Peacelink. commenti al post che dà il benvenuto a Taranto al governatore di puglia Nichi Vendola nel giorno del suo interrogatorio per l inchiesta ambiente svenduto.

“Superata adesso – scrive Marescotti intorno alle 9 del mattino – la barriera dei 100 ng/m3. Ipa cancerogeni alle stelle. E questo è il benvenuto mattutino a Vendola che oggi sara’ interrogato in Procura.” Vendola è indagato per concussione. E’ accusato di aver costretto il direttore dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, «mediante minaccia implicita della mancata riconferma dell’incarico», ad «ammorbidire» la posizione nei confronti delle emissioni nocive dell’Ilva. Dai commenti sul web viene fuori la rabbia dei tarantini, esattamente come si infuriarono dopo la pubblicazione dell intercettazione sulla telefonata tra Vendola ed Archinà. Telfonata in cui due sbeffeggiavano di un giornalista. La rabbia è perchè gran parte di Taranto lavora in ilva e teme conseguenze sul lavoro. Ma la rabbia è anche perchè, un’altra grande, grandissima parte di Taranto, combatte con le malattie, dalle allergie ai tumori.

L’ambientalista, ha mostrato tramite internet le immagini di questa notte che riprendono l’emissione di polveri dagli impianti e i valori dell’Ipa, gli idrocarburi policiclici aromatici potenzialmente cancerogeni. «Il picco – spiega Marescotti -, è arrivato a oltre 500 nanogrammi a metro cubo in zona Bestat e ieri pomeriggio si è registrata una impennata di IPA che ha raggiunto e superato quota 500 nanogrammi a metro cubo».

Oltre a dare il benvenuto al presidente indagato, Marescotti gli pone anche una domanda. Una domanda semplice, chiara diretta, ma altrettanto cruda  e che fa male: fino a quando dovremo far respirare ai nostri bambini questi picchi cancerogeni?».

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