Politica

Fitto sui coordinamenti di Forza Italia: “Ci adegueremo alle linee nazionali”

LECCE- Come ogni anno le truppe fittiane si sono ritrovare al Tiziano per il tradizionale scambio di auguri, ma quest’anno ha un sapore diverso. “E’ stato un anno difficile – esordisce Antonio Gabellone – ma è bello ritrovarci qui così numerosi”. Gli fa eco il leader maximo, Raffaele Fitto. Intanto, l’incertezza sul futuro politico di molti militanti regna sovrana: non è facile capire quali saranno gli scenari futuri.

Luigi Vitali sciorina le ipotesi senza fare troppi giri di parole: “Ci sono resistenze, perché i militanti non vogliono essere messi da parte, ma Berlusconi farà un blitz come sempre”. In altre parole, il Cavaliere potrebbe scegliere volti nuovi da inserire nei coordinamenti regionali, senza chiedere il permesso a Fitto. Il ciclone renziano produce effetti anche nel centrodestra: c’è la necessità di mettere in campo nomi nuovi, imprenditori e volti che possano attrarre un elettorato sempre più sfiduciato dalla politica.

“Certo, potrebbe essere controproducente calare dei nomi nei coordinamenti della Puglia, senza coinvolgere Fitto, che ha un grande consenso” – riflette il coordinatore brindisino di Forza Italia. Il Cavaliere ha intenzione di nominare tre coordinatori, che abbiano una certa verginità politica: in pole position c’è il direttore Giovanni Toti. Lo spettro del “repulisti berlusconiano” tormenta i militanti. Non è chiaro quale sarà il ruolo di Fitto nell’organigramma della nuova Forza Italia: non si parla ancora di incarichi certi. Ma anche in Puglia i giochi sembrano tutti nelle mani di Berlusconi, che nelle prossime ore comunicherà i nomi dei nuovi coordinatori regionali.

L’ex ministro di Maglie commenta lapidario: “Ci adegueremo alla linea nazionale”. Fitto non ha voglia di rispondere nemmeno alle domande sui difficili rapporti con il Nuovo Centrodestra. Su Ferrarese questa volta non fa battute, ma avverte che, se si parla di alleanze, non vuole ragionare sui nomi”. Fitto glissa anche sulle regionali e sulla possibile candidatura di Perrone, “perché è prematuro”.

Il sindaco di Lecce, lo saluta e torna a Palazzo Carafa a scambiarsi gli auguri con il vescovo: almeno D’ambrosio la benedizione gliela darà sicuramente.

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