CronacaPolitica

La Procura: “Nessun abuso dei giudici”, ma Fitto si oppone all’archiviazione

LECCE- Nessun abuso sarebbe stato commesso dai giudici baresi della seconda sezione penale che condannarono l’onorevole Raffaele Fitto a quattro anni di reclusione per corruzione e abuso di ufficio. Ne è convinto il procuratore leccese Cataldo Motta che ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’inchiesta aperto dopo la denuncia presentata dal politico.

Appena 24 ore dopo la sentenza, prima ancora che fossero depositate le motivazioni, l’ex ministro si scagliò contro il presidente di sezione Luigi Forleo, e gli altri due giudici Clara Goffredo e Marco Galesi che avrebbero imposto un ritmo serrato al suo processo in modo da condannarlo proprio nel mezzo della campagna elettorale.

“Si è aperta in maniera ufficiale un’azione da parte della magistratura barese – aveva detto Fitto – che è entrata a piedi uniti in questa campagna elettorale. Non c’era bisogno di fare questa sentenza in questi tempi. Attendo di sapere da loro – aveva attaccato Fitto – perché vengono utilizzi due pesi e due misure in modo così clamoroso”.

Ma il procuratore Motta, passati in rassegna tutti i verbali e analizzati i calendari d’udienza, acquisiti direttamente da Bari, non ha rilevato alcuna forma di abuso. Ogni processo- secondo il magistrato- avrebbe una sua vita autonoma: nei confronti di Fitto non sarebbe stata commessa alcuna irregolarità.

E, con 8 pagine di motivazioni, il magistrato ha chiesto al giudice delle indagini preliminari Antonia Martalò, l’archiviazione dell’inchiesta. Di parere diverso l’avvocato Francesco Paolo Sisto, che assiste il deputato Pdl, e che nelle scorse ore si è opposto all’archiviazione. E, in camera di consiglio, davanti al gip, si è scontrato con l’avvocato Giuseppe Milli che invcece difende i tre giudici.

Il gip si è riservato, Deciderà nelle prossime ore.

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