TARANTO- Il pm Remo Epifani, al termine della sua requisitoria, ha chiesto al tribunale (presidente Michele Petrangelo, giudici Simone Orazio e Agnese Di Battista) di condannare i cinque imputati nel processo denominato «Matite d’oro». In particolare, il magistrato ha chiesto 9 anni e sei mesi di reclusione per Francesco Portone, patron della società «Nuova Promosport », 9 anni per l’ex dirigente della Direzione Risorse Finanziarie del Comune Luigi Lubelli, 5 anni e 3 mesi per l’ex dirigente dell’Ufficio Economato e Provveditorato Carlo Patella, 5 anni per l’ex funzionaria dell’Ufficio Economato Fernanda Prenna, e 2 anni per Tiziano D’Angiulli, collaboratore di Portone. Per tutti l’accusa è di peculato.
Secondo l’accusa, Portone avrebbe prodotto fatture false al Comune di Taranto per prestazioni di beni e servizi in cambio dei compensi e Lubelli, Patella e Prenna avrebbero disposto il pagamento illecito di quelle fatture, utilizzando somme provenienti da finanziamenti e mutui al posto dei fondi economali previsti dal Regolamento contabile comunale.