Cronaca

Morte al rave, indagato un amico di Dalila

CERFIGNANO- Dalila aveva assunto della droga durante un rave, è finita in coma e, dopo aver lottato per quattro giorni in un letto dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, se n’è andata, ha smesso di vivere a 22 anni. Oggi, esattamente due mesi dopo, per la sua morte c’è un indagato. È un ragazzo di 32 anni di Minervino: sarebbe stato lui a dare la droga a Dalila Coluccia che, il 13 ottobre scorso -era un sabato- è partita da casa sua a Cerfignano -frazione di Santa Cesarea- per raggiungere la marina leccese di Torre Chianca e partecipare ad un rave, un party non autorizzato in una masseria.
All’alba di domenica, da lì qualcuno ha chiamato il 118: per terra c’era una ragazza priva di conoscenza. Al suo arrivo, l’ambulanza e le auto della polizia hanno dovuto farsi largo tra decine di giovani che fuggivano. Dalila è stata portata in ospedale a sirene spiegate. Era gravissima, in coma.

Gli agenti della squadra mobile, in questura hanno sentito tantissime persone per capire cosa e soprattutto come fosse successo. Il pm ha disposto una consulenza sul cellulare della ragazza.Dalila, pochi giorni dopo, si è spenta per un arresto cardiaco.

 Il 32enne di Minervino, difeso dall’avvocato Andrea de Luca, ha dei precedenti per droga ed era un amico di Dalila. Durante l’interrogatorio disposto dal sostituto procuratore francesca miglietta, non ha risposto alle domande sulla cessione della droga che la ragazza ha assunto -con ogni probabilità anfetamina-. A proposito di questo si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre avrebbe confermato che, al rave, lui e Dalila arrivarono insieme.

 

 

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