Cronaca

Unisalento, la battaglia di Zara per le risorse. Crui, il Magnifico a un passo dalla delega didattica

LECCE- C’è una battaglia decisiva che Vincenzo Zara sta combattendo per l’Università del Salento: quella per le risorse. Sono le pari opportunità nella distribuzione dei fondi che fanno la differenza. E’ una partita importante quella che il nuovo rettore dell’Ateneo leccese si gioca a Roma: oggi lo può fare da una posizione privilegiata, in seno alla Giunta della Crui, dove con altri 10 rettori può avere un’interlocuzione continua con il governo. Se il magnifico non riuscirà a spuntarla, l’UniSalento diventerà un ateneo di serie b, sempre più provinciale.
Per crescere ci vogliono risorse, nuove assunzioni, più soldi per la ricerca e trasparenza. Sulla trasparenza il Magnifico dice di essere a buon punto: promette di tenere gli occhi ben aperti per combattere il “familismo universitario” e l’affidamento di incarichi in conflitto di interessi o per placare i sindacati. Per Zara, però, nell’università italiana c’è da puntare su un cambio culturale: negli anni si sono verificati i famosi scambi di favori tra università (si assumeva il figlio di qualcuno in una determinata facoltà e da qualche altra parte d’Italia qualcuno ricambiava), oggi è tempo di cambiare passo, di puntare sul merito. Per quanto riguarda i rapporti con i sindacati il dialogo è aperto, “ma è necessario che ognuno svolga il suo ruolo senza interferenze”, avverte Zara.

Intanto, le immatricolazioni aumentano, forse anche perché ci sono meno soldi per studiare fuori, ma diminuiscono le iscrizioni nelle facoltà umanistiche, che Zara ritiene, però, fondamentali. Sull’idea di istituire Agraria o Scienze infermieristiche il magnifico risponde tranchant: “La coperta è sempre la stessa: se si mettono i professori da una parte, bisogna toglierli dall’altra, perché non ci so no le risorse per docenti nuovi”. Insomma, per aprire Agraria, come chiede la Cgil, bisogna chiudere qualche altra facoltà. Per recuperare più risorse bisognerà puntare sempre di più sulla ricerca: sono in arrivo 55 ricercatori, ma bisogna crescere ancora di più. Poi c’è la necessità di assumere nuovi docenti.

Il Magnifico dichiara concluso l’esperimento con la Fondazione: “L’edilizia universitaria si farà pensando all’uso che bisogna fare delle strutture e soprattutto ai costi di manutenzione: basta costruire grandi edifici, senza pensare al dopo”.

Della gestione Laforgia, Zara apprezza la gestione dei conti, ma è critico con la gestione delle risorse umane. Il nuovo rettore punta sulla partecipazione e sulle scelte condivise: anche sulla proposta dell’intitolazione dell’Ateneo leccese a Codacci-Pisanelli. Il Magnifico accoglie la richiesta avanzata dal Movimento regione Salento, Provincia e varie amministrazioni per l’intitolazione dell’Ateneo allo statista salentino e si farà promotore del dibattito per giungere a una decisione partecipata.

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