Politica

Tutti renziani, anche la roccaforte dalemiana. ma ora comincia la resa dei conti

LECCE- “Non è finita la sinistra, ma la vecchia classe dirigente”. Sono le parole di Renzi, subito dopo la vittoria plebiscitaria che gli consente di dominare il partito in ogni parte d’Italia. Il sindaco di Firenze, che oltralpe chiamano “Tony Blair all’italiana”, ha tranquillizzato i “puri” della sinistra sciorinando l’avviso di sfratto per la vecchia guardia.

“Stiamo cambiando i giocatori: è venuto il tempo di scrivere la nostra storia” – annuncia il rottamatore. Eppure i big hanno dato una mano, anche in Puglia. Dietro la vittoria di Renzi ci sono tanti nomi noti dell’ultimo decennio: il primo è quello di Michele Emiliano, già pronto a dare man forte per la sfida della segreteria regionale. Il popolo delle primarie, con oltre 2 milioni e 600 mila votanti, aveva voglia di cambiare pagina: secondo la maggior parte dei votanti, per rimettere in piedi il Pd, c’era bisogno di un segretario forte e molto suffragato.

In Italia Renzi ha totalizzato il 67,8 per cento, contro il 18 di Cuperlo e il 14,2 di Civati. Il sindaco di Firenze si prende anche la Puglia con il 58,3 per cento, pari a 69, 360 voti, contro il 25, 6 per cento di Cuperlo, pari a 30, 533 voti, segue Civati con 19,146 voti, ovvero il 16,1 per cento. Crolla sotto i colpi del “rottamatore” anche la roccaforte dalemiana nel Salento: nella provincia di Lecce, totalizza il 57,3 per cento (17mila 531 voti), contro l’esiguo 28,7 per cento di Cùperlo (8 mila,724 voti); in coda Civati con 4.286 voti(14 per cento). Conquistata anche la città di Lecce: 2046 voti al sindaco di Firenze, pari al 58 per cento, 828 voti per Cùperlo (24 per cento), 608 Civati (17 per cento). La mozione Cuperlo trionfa a Casarano, Nardò e in altre realtà dove la mozione Piconese aveva trionfato.

Per il segretario provinciale è chiaro che le defezioni sono state tante: non c’è stato solo il disimpegno di Rampino, c’è da capire quale sia stato l’impegno dei parlamentari Bellanova e Salvatore Capone.

Solo in provincia di Foggia Renzi va sotto il 50 per cento: altrove è sempre oltre ogni aspettativa. In provincia di Taranto il risultato più alto: hanno scelto il rottamatore ben 10 mila 736 votanti, pari al 71,3 per cento; Cùperlo si ferma al 15,7 per cento (2.385 voti); Civati è sempre dietro con il 13 per cento, 1.947 voti. In provincia di Brindisi scelgono Renzi 5.993 votanti, pari al 64,4 per cento, dietro Cùperlo con l’esiguo 18,4 per cento (1.711 voti), quindi , Civati con 1599 voti, pari al 17, 2 per cento. Anche a Brindisi città non c’è storia: 1.087 voti per il rottamatore, pari al 67,02% ; 288 per Cuperlo (17,76%), 247 per Civati, peri al 15,23% (1.622 voti).

Ora torna in auge la parola riformismo: Letta ha sei mesi per le riforme, inclusa la legge elettorale. Renzi ha avvertito che il bipolarismo non è finito.

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