Politica

La sinistra cambia volto in Puglia. Vendola: “E’ la fine di una nomenklatura”

LECCE- Adesso comincia la resa dei conti. Tutti si aspettavano la vittoria di Renzi, ma non a Lecce. E’ vero che in tutta la regione, dietro questa vittoria, ci sono molti big, ma la spaccatura leccese dei cuperliani, dopo i veleni delle primarie provinciali, è destinata a incancrenirsi. Il segretario provinciale prova a minimizzare la sconfitta, ma bacchetta il disimpegno degli uomini di Rampino.

“Dato in linea con la tendenza nazionale – spiega Piconese – ma in provincia di Lecce Cùperlo si difende bene. Dai dati che emergono, la squadra che mi ha sostenuto vince nei luoghi dove abbiamo vinto le provinciali: c’è stato un disimpegno dell’area Rampino, che in prima battuta ha votato noi e poi si è riposizionata per ragioni di opportunismo e perché ha perso il congresso. San Cesario, Lecce, Trepuzzi, Alessano, Tricase sono diventate renziane grazie a questo disimpegno. La vittoria di ieri è una svolta politico culturale che mette in campo un partito di massa e radicato, che è l’unico che può offrire una prospettiva diversa”.

Rampino replica a stretto giro: “Siamo pronti a lavorare nei circoli fuori dalle strutture di governo. E’ da dilettanti scaricare su altri la propria latitanza alle primarie. Dovrebbe prendersi un po’ di responsabilità per aver strutturato delle liste fatte in famiglia”.

Nell’Assemblea nazionale andranno sei renziani (Foresio, Zappatore, Montagna, Indiveri, Metallo e Lavinia Puzzovio) tre cuperliani (Signore, Antonica e Gabrile Abaterusso), un sostenitore di Civati, Diego Dantes. Il ciclone Renzi fa nascere un nuovo Pd, un evento che inciderà pesantemente sul congresso regionale che dovrà tenersi entro marzo.

Nel day after, in attesa delle mosse di Renzi, che ora ha carta bianca nella formazione del nuovo gruppo dirigente, tutti i commenti sono positivi. Vendola è ottimista, anche se i renziani, con Emiliano in testa, minacciano la sua roccaforte. Dietro questa sfavillante vittoria c’è anche il lavoro di molti big, che insieme alle nuove leve hanno lavorato alacremente: nel leccese Loredana Capone, Rotundo, Maniglio e molti altri si sono mossi dietro le quinte, a Brindisi c’era Fabiano Amati e Bruno, mentre a Taranto Pelillo, Mazzarano e altri. I renziani ora si prendono il partito, poi, puntano alla Puglia.

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