Politica

Da Fitto ultima chiamata per Alfano: “La frattura è ancora sanabile”

BARI-  Quattro giorni di tempo per riunire il centrodestra. Ma quando il 90° fischierà non si tornerà più indietro. L’ultima chiamata per imbarcare tutti sul volo che porta il centrodestra lontano dal governo delle larghe intese, viene dall’ex Ministro Raffaele Fitto. Non un ultimatum, dice, ma un appello affinché gli alfaniani riuniti sotto il simbolo del Nuovo Centro Destra, rientrino lì dove sono nati .

“Il voto di fiducia mercoledì ad un governo di sinistra – ha detto l’ex ministro – penso che sia un passaggio grave e uno strappo che difficilmente possa essere recuperato. Ecco perché noi diciamo, a chi dice di volersi chiamare Nuovo Centro Destra, che è inimmaginabile avere come primo atto fondativo il voto ad un governo di sinistra. C’è bisogno – ha proseguito Fitto – di un momento di valutazione serena e soprattutto di una presa d’atto degli errori commessi in questi giorni e di un rientro nell’alveo naturale che è quello del centrodestra”.

Mercoledì, dunque, si conoscerà il futuro delle due anime dell’ormai pensionato Pdl. E da quel voto di fiducia da dare al governo dipende anche tutto lo scacchiere delle alleanze degli appuntamenti elettorali della prossima primavera, primarie comprese. Perché se la partita da giocare è la stessa per tutti, allora la squadra deve essere una.

“Prima si decide in che squadra giocare la partita – spiega Fitto – e poi si veste la maglia. E’ singolare pensare di non stare all’interno di una squadra e chiedere di poter giocare quella partita”.

Fitto parla davanti ad una platea di sostenitori. Parlamentari consiglieri regionali provinciali e comunali, semplici simpatizzanti.

“Cammineremo su due gambe – dice – una esclusivamente politica che riunirà gli eletti sotto il simbolo di Forza Italia, l’altra che radunerà la società civile nei Club di Silvio Berlusconi”.

Si ricomincia, dice, per porre fine al governo delle larghe intese, per dire basta ad una legge di stabilità che no dà alcun beneficio, per ribadire il concetto che i 148 parlamentari eleggi con il premio di maggioranza ,dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta, non possono più essere lì. Fitto scalda i motori per il prossimo futuro, con un occhio rivolto ale primarie del partito democratico per tastare il polso all’avversario e uno a quello che accada in casa sua. Le fughe dalla Puglia prima di tutto di chi ha sposato la linea di Alfano non lo preoccupano. “Riguarda la coerenza e la linearità dell’eletto. Non certamente altro. Il consenso della Puglia prima di tutto è un’altra questione”.

E quanto alle questioni più squisitamente locali, come l’intenzione di Massimo Ferrarese a Brindisi si aderire al Ncd riproponendo il suo laboratorio chiude con un lapidario: “Parliamo di cose serie”.

L’ultima battuta è per chi l’ha definito estremista. “Se vuol dire stare dove l’elettore ti ha manato – chiosa – allora sì, sono estremista”.

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