LATIANO- Non solo il tentativo di rapina, non solo la donna presa in ostaggio, ma anche la violenza sessuale. E’ un dettaglio terribile quello emerso dall’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Leo, il 23enne brindisino che, mercoledì pomeriggio, ha fatto irruzione nella gioielleria Rizzo di Latiano e, dopo aver minacciato la titolare e le dipendenti, si è barricato all’interno dell’attività con una delle dipendenti, per poi essere arrestato dai carabinieri che, infine, lo hanno anche sottratto alla folla pronta per il linciaggio.
A carico di Leo, anche l’ipotesi di reato di violenza sessuale, contestato dal Pm titolare delle indagini Milto De Nozza, ora chiamato, col supporto dei militari, a fare luce su una vicenda davvero macabra.
I fatti, intorno alle 18 di mercoledì quando Leo, ospite di una comunità riabilitativa di Latiano, ha fatto irruzione nella gioilleria armato di coltello e forbici. All’attivazione del sistema d’allarme, l’uomo è entrato nel panico. Ha preso in ostaggio una delle dipendenti, una giovane del posto. Quindi, è rimasto barricato all’interno dell’attività sino all’arrivo dei carabinieri della locale stazione.
Un militare è entrato all’interno della gioielleria e ha quindi ingaggiato un corpo a corpo con il rapinatore, infine immobilizzato e, quindi, ammanettato. Ma prima di essere trascinato all’interno della gazzella per il viaggio di rito in caserma, la folla che si era radunata nei pressi dell’attività ha cercato di mettere le mani addosso al rapinatore, sì arrestato ma, allo stesso tempo, salvato dai carabinieri che hanno impedito il linciaggio.
La donna era stata soccorsa dai medici del 118 e trasportata al Perrino di Brindisi, dove è attualmente ricoverata. Per lei, la prognosi è di 30 giorni. Con la consapevolezza che ci sono ferite che non possono essere curate.