Politica

Emiliano attacca i cuperliani: “Hanno messo dentro tutto, anche un uomo di Stefano”

LECCE. Il clima di sospetti avanza nel Pd, mentre, l’un contro l’altro armati, i seguaci della tre mozioni si mettono in guardia per affrontare la sfida di domenica, con gli occhi ben aperti per evitare i trucchi dell’avversario. I cuperliani minacciano di denunciare i capibastone e chi usa il clientelismo. Emiliano, a Lecce, invita i renziani a “tenere gli occhi bene aperti in ogni sezione”. Poi attacca i cuperliani dicendo che a Lecce “hanno candidato tutto quello che era avanzato, fino a metterci dentro anche un uomo di Dario Stefàno”.

Inoltre, il passaggio dei lettiani, Signore e Marra, tra i cuperliani è stato bollato come un tradimento. La tensione sale. Il sindaco di Bari è venuto a dare man forte nel Salento: Lecce è la roccaforte dei cuperliani, che anche divisi sono riusciti a stravincere le primarie provinciali.

Ma i renziani credono nella svolta. Emiliano è stato accolto da tanti amministratori noti e meno noti: c’era anche Loredana Capone, nonostante la rottura con l’area Franceschini e Letta. Emiliano ha spiegato che i renziani non sono affetti da “isolazionismo”, ma hanno sono evitato di candidare persone già affermate, a meno che il territorio non lo abbia richiesto. Molti big del leccese, però, sono rimasti fuori dalle liste per l’Assemblea nazionale, mentre, in provincia di Bari, Emiliano si è candidato tra i sostenitori del sindaco di Firenze e, tra i cuperliani, a Foggia, è sceso in campo anche D’Alema. Tra i due si è rischiato uno scontro fratricida: Emiliano liquida tutto dicendo che “sarebbe stata una bella sfida, anche se D’Alema ha fatto il suo tempo”.

In molti sono saltati sul carro del vincitore: Renzi è il favorito, per tanti è l’uomo della svolta. Emiliano, però, respinge le accuse di opportunismo: “Si va con chi ha possibilità di vincere, perché rinnoverebbe il partito. Per Civati ho simpatia, ma lui è il perdente, meglio puntare su chi ha possibilità di vittoria. Anche se in molti della vecchia guardia ci aiuteranno, non faranno parte del gruppo dirigente” – conclude il sindaco. Insomma, Renzi, per molti nel Pd, è l’uomo della provvidenza. Non la pensano così molti cùperliani che temono la svolta a destra del partito, la “caduta della patria”.

Emiliano rassicura tutti: “Cùperlo vuole sembrare di sinistra per una questione di marketing, ma in realtà fa parte della vecchia segreteria che ha combinato solo guai: è un uomo di D’Alema, è il passato”.

Il sindaco di Bari è allineato con Renzi anche nel pensiero economico: non è necessario troppo stato per regolare il mercato. Inoltre, per Emiliano anche Letta ha fatto il suo tempo: fa parte di una segretaria passata e perdente. Il governo è destinato a cadere sotto il fuoco amico di Renzi: oggi ancora di più, perché essendo stato dichiarato incostituzionale il Porcellum, anche il Parlamento è incostituzionale, parola di Emiliano. Il sindaco di Bari si prepara per la corsa alle europee, con lui anche D’Alema e Vendola: sono tutti disponibili. Sul governatore della Puglia Emiliano è garantista: “Non deve dimettersi fino a condanna definitiva, come non deve dimettersi Fitto”, conclude.

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