Cronaca

Adolescenti rom adescati e violentati per pochi euro: arrestato l’orco

CAMPI SALENTINA- Una storia di violenza e di degrado sociale che le indagini dei carabinieri di Campi Salentina hanno potuto ricostruire per intero in 5 anni di indagini. Perchè in vicende così delicate è stata necessaria tutta la cautela necessaria per il fatto che le vittime sono per la maggior parte minorenni.

Ragazzini rom, adescati da un adulto, costretti a subire approcci sessuali che spesso si trasformavano in rapporti completi, in cambio di pochi euro: 10, 20, a seconda dei casi. Dai primi sospetti si è passati poi alle conferme e a distanza di 5 anni Damiano Bruno de Blasi, operaio 66enne di campi salentina è stato condannato alla pena definitiva di 5 anni e 7 mesi e portato in carcere proprio nelle scorse ore. 

I giudici lo hanno riconosciuto colpevole di violenza sessuale con minori e prostituzione minorile. Del resto le prove raccolte a suo carico erano inconfutabili: oltre alle dichiarazioni dei ragazzini, che hanno descritto dettagliatamente luoghi e circostanze, i miliari del Norm di Campi hanno acquisito e visionato dei filmati ripresi con il cellulare dell’uomo.

L’indagine è partita per un puro caso. In una fredda giornata di novembre di 5 anni fa una guardia giurata transitando per le strade sterrate nei pressi del campo sosta Panareo, alla periferia di lecce, aveva notato un’auto parcheggiata in una zona appartata. Dentro c’erano de blasi insieme ad un ragazzino rom. Alla richiesta di spiegazioni da parte del vigilante il 66enne aveva risposto con delle minacce.

I cc di campi erano arrivati sul posto dopo pochi minuti e la situazione decisamente anomala fu approfondita. Pian piano il quadro cominciò ad essere chiaro: l’incontro di de blasi con il ragazzino non era stato occasionale. Per l’uomo era una prassi intrattenersi con i piccoli rom che adescava nelle vicinanze di Panareo, alternando incontri sulla propria auto ad altri nella sua casa a campi dove i ragazzini venivano invitati e si intrattenevano anche a mangiare a e giocare. ed era qui che avvenivano gli atti sessuali in cambio di pochi spicci e di cibo e di una casa dove trascorrere qualche ora diversa. Ma una volta chiusa la porta le cose cambiavano e i giochi erano diversi e guai a ribellarsi.

I rapporti non erano sempre consenzienti, alcuni dei ragazzini avevano provato anche a ribellarsi ma senza successo. Le vittime, identificate e poi ascoltate dai carabinieri, hanno raccontato cosa avveniva durante quegli incontri, ricordando di come spesso l’uomo filmasse tutto con cellulare, guardandosi bene da riprendere i volti. in una sequenza acquisita dai Carabinieri era stato casualmente inquadrato un portacenere in marmo: esattamente lo stesso che poi i militari in abiti civili avevano rinvenuto durante una perquisizione in casa del DE BLASI. Prova inconfutabile della sua colpa.

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