CronacaPolitica

Capitale della Cultura, Perrone incassa il sostegno di Vendola

BARI- Prima un incontro con gli assessori interessati. Poi un lungo privatissimo faccia a faccia a porte chiuse durante il quale si è arrivati al nocciolo della questione. I colori politici sono da mettere da parte, perché per vincere la sfida, possibile, di eleggere Lecce Capitale della Cultura nel 2019 è necessario un gioco di squadra. Ed è così che il sindaco Paolo Perrone incassa il sostegno della Regione per portare a segno quest’avventura affascinante ma non semplice. La concorrenza è spietata ma Lecce può giocarsi tutto per strappare lo scettro alle altre candidate.

L’appoggio che Perrone ha chiesto a Vendola era chiaro: politico e finanziario. Il primo da concretizzarsi nelle azioni di governo che dovranno andare tutte nella direzione del sostenere Lecce con azioni mirate, il secondo finanziario per reperire i 40 milioni di euro necessari per poter realizzare tutto ciò che nel programma è stato inserito al netto delle opere già finanziate e cantierizzate.

I primi due milioni da liberare e spendere nel giro di un anno serviranno per le azioni di marketing. I restanti 38 serviranno per i progetti molto più impegnativi e corposi che vanno dal potenziamento delle infrastrutture alla realizzazione del villaggio culturale che ospiterà teatro museo Cinecittà.

“Noi – ha detto il primo cittadino – portiamo a casa come risultato l’impegno da parte del presidente Vendola di far sì che la Regione, intesa come organismo politico e struttura tecnica, consideri Lecce Capitale della Cultura 2019, uno dei suoi progetti strategici. Sgnifica, di fatto, che la Regione, oltre che entrare a far parte del comitato promotore, consideri questa come un’occasione che non riguarda solo Lecce ma tutta la Puglia”.

“E’ un impegno serio e concreto al fianco della città di Lecce e del Salento – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone – di un’area nella quale la Regione ha già investito in cultura. Si tratta di percorrere l’ultimo miglio, si tratta di fare insieme un percorso che deve servire attraverso l’azione della cultura, del turismo, del marketing della promozione delle infrastrutture, per lanciare poi tutta la Puglia. E su questo e sulla spesa delle risorse con progetti cantierabili ci deve essere l’impegno di tutti”.

I fondi saranno attinti dai Poin, per la prima fase e dalla programmazione europea per la seconda. Lecce Capitale della Cultura significa un indotto economico stimato intorno ai 210 milioni di euro con annessi 4700 posti di lavoro. Ci si rivedrà presto per mettere procedere carte e conti alla mano alla scrematura dei progetti e dei fondi reperibili. Il 4 dicembre, intanto, le sei finaliste Lecce, Matera, Perugia Cagliari e Siena si incontreranno a Ravenna. Ma Perrone, affronterà le concorrenti con una certezza in più: “Con questo tassello che oggi ritengo si sia messo a posto – ha consluso – le chances sono significative”.

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