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“Dolce in Salento … in tour”: i dolci salentini conquistano il palato degli emiliani

PARMA- I dolci salentini conquistano il palato degli emiliani. “Cupeta” e “mustazzueli”, pasta di mandorla e “purceddhruzzi”, ma anche “carteddhrate”, fruttoni e pasticciotti stanno letteralmente andando a ruba in queste ore nel centro fieristico di Parma dove è approdata, per la prima volta, l’iniziativa itinerante “Dolce in Salento…in tour” promossa da Camera di Commercio di Lecce e Confartigianato Imprese Lecce, in collaborazione con Associazione Pasticceri Salentini e Consorzio Gusto Salento e la cui organizzazione è a cura di Eventi Marketing & Communication.

Fino a domani (domenica primo dicembre), pasticcieri e maestri dolciari salentini sono ospiti di “Natale in fiera”, salone dedicato all’artigianato e alla gastronomia natalizi, con lo scopo di far conoscere ai visitatori le eccellenze della pasticceria artigianale di casa nostra, a partire dalle 17 tipicità dolciarie caratterizzate dal marchio di tutela “Dolce in Salento”, inserite nell’elenco ministeriale dei prodotti tipici nazionali: africano o dita degli apostoli, bocca di dama, buccunottu gallipolino, cartellate, cuddhura, cupeta, dolcetto della sposa, dolci di pasta di mandorla, fruttone, mustazzueli nnasparati, pasticciotto leccese, pesce o agnello di pasta di mandorla, pistofatru, purceddhruzzi, zeppola salentina, rustico leccese e marzapane. Un elenco che, nel complesso, dipinge un ritratto accurato e fedele della tipicità delle nostre tavole.

La lavorazione in diretta del pasticciotto leccese, in particolare, sta attirando l’attenzione di addetti ai lavori e visitatori desiderosi di conoscere i segreti del dolce che ha conquistato perfino la Casa Bianca. “La pasticceria artigianale nostrana – spiega Luigi Derniolo, presidente dell’Associazione Pasticceri Salentini – è molto apprezzata da queste parti. Oltre ai pasticciotti, ci richiedono soprattutto i mustazzueli, la cupeta, i dolcetti di pasta di mandorla. La formula della vetrina-laboratorio si conferma vincente, tant’è che il nostro stand è uno dei più visitati e ne siamo molto orgogliosi”.

Il successo dello scorso anno al Chocofestival di Chieti e, nel 2011, al Salone “Il bontà” di Cremona, ha spinto Camera di Commercio di Lecce e Confartigianato Imprese Lecce, a riproporre l’iniziativa itinerante con l’obiettivo di promuovere la pasticceria artigianale e le professionalità pasticcere del Salento.

Anche quest’anno, a far da sfondo agli stand di “Dolce in Salento” è l’originale galleria “Dolci d’Autore” ideata dall’agenzia Eventi, che propone un’elegante esposizione di famose opere d’arte pittorica rivisitate in chiave ironica attraverso l’aggiunta di dolci tipici e monumenti salentini. Qualche esempio? L “Urlo” disperato di Munch si trasforma in un grido di gioia e di stupore davanti a una tavola imbandita di pasticciotti, mentre Klimt regala un inedito “Bacio al mustazzolo”. E ancora, la “Dama con l’ermellino” di Leonardo Da Vinci diventa la “dama con l’agnellino di pasta di mandorla”, mentre i “purceddhruzzi” finiscono sulla testa del Bacco di Caravaggio, la Gioconda si affaccia ad un balcone barocco e lo “Sposalizio della vergine” di Raffaello si consuma in piazza Sant’Oronzo. Libera interpretazione, s’intende, il cui intento è solo quello di valorizzare al meglio (e in maniera originale) le specialità dolciarie e le bellezze architettoniche del Salento.

“Dolce in Salento … in tour” nasce come manifestazione di piazza dalla volontà di promuovere la pasticceria artigianale salentina e si trasforma negli anni in manifestazione di rappresentanza del “marchio di tutela del dolce tipico di qualità salentino” (inserito nell’elenco ministeriale dei prodotti tipici nazionali) e infine diventa evento itinerante di successo, con l’obiettivo primario di promuovere sempre più l’identificazione del prodotto tipico con il territorio. Inoltre, il marchio “Dolce in Salento” è garanzia di genuinità dei prodotti artigianali locali. I maestri pasticceri che lo espongono hanno infatti sottoscritto un regolamento, impegnandosi a rispettare rigorosi metodi di lavorazione e conservazione dei prodotti.

 

 

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