Cronaca

Avvelenamento colposo delle acque, Semeraro condannato a 2 anni e mezzo

LECCE- 2 anni e mezzo di reclusione con la sospensione della pena subordinata alla bonifica integrale del terreno contaminato. E’ questa la condanna che il giudice Silvia Minerva ha inflitto all’imprenditore leccese Giovanni Ssemeraro accusato dell’ “avvelenamento colposo della falda acquifera sottostante il cantiere dell’Università del Salento e dell’inadeguata attività di messa in sicurezza e caratterizzazione dei luoghi contaminati”.

Non solo. Semeraro dovrà versare una provvisionale di 100mila euro al residente Sergio Fiorentino che con la denuncia presentata col suo avvocato Giuseppe Bonsegna ha dato il via alle indagini, 35mila all’ateneo salentino, 15mila alla regione puglia, 5mila a testa a Legambiente e Codacons. Il risarcimento dei danni procurati a tutte le parti offese costituitesi parte civile nel processo sarà stabilito in separata sede.

Inoltre il giudice ha trasmesso gli atti alla procura per valutare l’ipotesi di reato di getto pericoloso di cose per lo stesso Semeraro, e di rifiuto di atti d ufficio ed avvelenamento colposo delle acque in concorso per il sindaco di Lecce Paolo Perrone, il dirigente dell’ufficio ambiente della regione puglia e il funzionario responsabile del procedimento amministrativo.

La condanna a tre anni di reclusione era stata richiesta dal procuratore aggiunto Ennio Cillo, che, davanti al giudice ha parlato di “colpa cosciente e permanente” dell’imprenditore.

La contaminazione avrebbe interessato non soltanto la proprietà della rg Semeraro, dove risiedeva il deposito di carburanti ex Apisem, quella di fiorentino e il cantiere Studium 2000. Il giudice ha chiesto la bonifica integrale anche del terreno di proprietà comunale su cui oggi sorge il Parco Belloluogo.

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