CronacaPolitica

Ilva, si va verso il consiglio regionale: sul tavolo “l’intercettazione dello scandalo”

TARANTO- Lo scandalo Vendola a chiudere la settimana, e l’urgenza di convocare il consiglio regionale ad aprire l’altra. Al centro, sempre la questione Ilva di Taranto. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha convocato per le 12 di lunedì la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari.

Primo ordine del giorno, proprio la richiesta di convocazione del Consiglio sulle vicende Ilva ed in particolare sull’intercettazione tra il governatore Nichi Vendola e l’ex responsabile alle relazioni istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà.

E’ stato lo stesso presidente della Regione ad offrire “piena disponibilità ad andare in Consiglio per affrontare questo dibattito”, difendendo a spada tratta la sua posizione, spiegando non solo che la telefonata va contestualizzata, ma anche che il suo intento sarebbe stato solo ed esclusivamente quello di difendere i posti di lavoro. “Dall’Ilva campano 20mila famiglie- ha detto – e quello per me è un chiodo fisso”.

Affermazioni che però hanno fatto storcere la bocca a più di qualcuno.. Vendola ha detto anche che “unico obiettivo dell amministrazione regionale, negli anni, è stato quello di dare speranza alla città di Taranto”.

Anche qui, qualche sopracciglio si è alzato sospettoso. Basti guardare all’attuale situazione tarantina per chiedersi: “Ma quale speranza?” In un momento in cui la città sembra implodere, inghiottita da vertenze, dalle chiusure alla spicciolata delle grandi aziende e dalle note e pesanti inchieste giudiziarie.

Ha ricevuto intanto piena fiducia dalla maggioranza Vendola. D’altra parte, nei prossimi giorni, ha convocato una conferenza stampa il Pdl, per chiedere le “doverose e necessarie dimissioni di Vendola – come spiega il presidente del partito alla regione Ignazio Zullo, soprattutto dopo – l’arrampicata sugli specchi con cui Vendola ha tentato di sottrarsi alle sue responsabilità. Atteggiamento che – conclude zullo – non solo fa perdere credibilità allo stesso governatore, ma a tutta l isituzione regionale in quanto tale”.

 

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