TARANTO- Non parole ma proposte operative. È la linea dell’arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro rispetto ai nodi di ambiente e salute, avanzata nel convegno nell’università Lumsa con i ministri. Un pragmatismo, quello manifestato da Santoro, apprezzato da tutti, degno della migliore realpolitik.
Tre in sostanza le proposte avanzate dall’arcivescovo:
1-richiesta di applicazione rigorosa delle prescrizioni Aia. E stop ai ritardi
2- una rete virtuosa di laboratori per diagnosi precoci nelle zone geografiche esposte a rischi e su fasce di età particolarmente sensibili, come i bambini e gli anziani. Fatto possibile ricorrendo ad una rete di presidi sanitari locali e con esenzione totale del ticket per le indagini diagnostiche.
3- l’istituzione di un Fronte pro Taranto
Sull’assenza, di Vendola, del sindaco Ippazio Stefàno e il direttore dell’Arpa Assennato, tutti invitati e indagati nello scandalo ilva il vescovo risponde che si è trattato di scelte personali.