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Il Lecce nelle mani del “Boglia”: “Speriamo di continuare così”

LECCE- Nella passata stagione a Lerda veniva spesso ricordato di avere in mano le chiavi di una Ferrari. Il tecnico piemontese l’ha guidata fino a gennaio, nelle ultime partite non a giri elevati.
Richiamato, nella stagione in corso, dopo quattro partite di paurose sbandate, l’allenatore di Fossano, rimasto disoccupato da gennaio a fine settembre, ha messo le mani sul volante di una squadra che in estate non sembrava dovesse retrocedere in ultima fila dopo quattro partite.

L’allenatore fossanese ha cominciato a rivedere certi meccanismi e i primi giri hanno fornito numeri confortanti: dopo l’esordio di Perugia, la porta è rimasta sbarrata per due domeniche, riaperta solo grazie ad un rigore del Gubbio. Intanto l’attacco ha cominciato, sia pure con fatica, ad aggiustare la mira e a centrare il bersaglio. Così dalle scene mute di Perugia e Barletta si è passati al gol di Doumbia per la prima vittoria stagionale. Ritrovato il sentiero del gol la squadra giallorossa non è andata oltre un pari contro il Gubbio.

La squadra però non convinceva sotto l’aspetto della manovra, mancante di un uomo guida, dotato di fantasia. Assente Miccoli Lerda ha ritrovato Bogliacino e con lui un diverso modo di finalizzare la manovra offensiva. Per la prima volta Lerda lo ha potuto impiegare dall’inizio e la musica è cambiata.

A ripagare la fiducia del tecnico giallorosso sono arrivati due gol, entrambi dagli undici metri più un assist per il quarto gol di Zigoni che ha praticamente chiuso la pratica prima del tè.

Se il Lecce riuscirà a mantenere questo profilo (non si dimentichi però che l’Ascoli non è stato all’altezza della situazione) presto la squadra potrà infilare una serie di risultati che permetteranno di scalare posizioni in classifica. Bisogna tener conto però dell’atteggiamento ermetico adottato al Via del mare dagli avversari e che renderanno la vita difficile ai giallorossi e a Bogliacino, destinato a recitare il ruolo di ispiratore principale della manovra leccese come ad Ascoli dove ha goduto (ad onor del vero) di una certa libertà.

Lerda può riproporre a Lecce una coppia, Bogliacio-Amodio, già vista all’opera all’alba della loro esperienza italiana con Sanbenedettese e Napoli.

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