BRINDISI – Fiumi di cocaina sul Brindisino, ma non solo. Con un approvvigionamento della sostanza che si consumata tra la provincia adriatica e quelle di Napoli e Lecce ma nascosta come viaggi di piacere di intere famiglie. Amici e parenti.
Gran parte degli oltre 20 indagati a piede libero più 5 destinatari di ordinanza di custodia cautelare, utilizzavano questo strataggemma per sfuggire alle attenzioni delle forze dell’ordine che, a partire dall’ottobre del 2010, hanno avviato le indagini le cui risultanze hanno portato, in mattinata, all’arresto di 5 soggetti. 4 brindisini, Vincenzo D’Ignazio, Francesco D’Urso, Giuseppe Di Bello e Maggio Roberto, e un leccese, il 53enne Santoro Cosimo: Tutti, tra carcere e domiciliari, già detenuti.
A loro, si aggiungono 27 indagati a piede libero. Tutti, secondo l’accusa, impegnati a titolo diverso nell’acquisto di relativamente ingenti quantitativi di cocaina da rivendere poi in salento. Non si tratta di spaccio su strada. La vendita della sostanza avveniva tramite appuntamenti, per una clientela piuttosto variegata. Dallo studente al professionista fino all’opera.
Il canale era quello campano, come rilevato dalle numerose intercettazioni e pedinamenti poi finiti nell’ordinaznza di custodia cautelare emessa dal gip.
L’elemento comune tra i presunti pusher, era costituito dalle vicinanze dei vari nuclei famigliari. Durante il trasporto della droga, alcuni indagati coinvolgevano tutto il nucleo famigliare per simulare delle trasferte di piacere. Mogli, figli, minori. Prima si pranzava tutti insieme e poi si parlava di affari. Nel corso delle indagini, inoltre, è stata anche sequestrata una pistola semiautomatica “Zavasta” calibro 6,35 con tra cartucce dello stesso calibro, ritrovata dai militari all’interno di “Villa Ferrero”, luogo di incontro della Brindisi bene e location di tante feste Vip.